Calo ponderale: pari efficacia per digiuno intermittente e dieta conta calorie

03 Luglio 2023

Per perdere peso, digiuno intermittente o dieta contacalorie garantiscono la stessa efficacia, offrendo così più opzioni per raggiungere l’obiettivo, a patto di affidarsi a un professionista esperto di nutrizione. Queste le conclusioni di uno studio condotto da ricercatori dell'Università dell'Illinois e pubblicato di recente su Annals of internal medicine.

“Molte diete dimagranti si basano sul conteggio delle calorie, metodo non sempre facile da seguire con costanza. Il digiuno intermittente sta diventando molto popolare, ma ancora non è chiara la sua efficacia per perdere peso nel lungo termine”, sottolineano in premessa gli Autori.

Nello studio sono stati coinvolti 90 adulti con obesità divisi in tre gruppi e seguiti per un anno: il primo ha seguito un digiuno intermittente per cui ci si poteva alimentare solo per 8 ore al giorno tra le 12 e le 20; il secondo ha seguito una dieta in cui si contavano le calorie riducendole del 25%; il terzo non ha seguito alcuna dieta particolare. Nei primi due casi, era previsto un incontro periodico con un dietologo.

I risultati finali hanno indicato l'efficacia di entrambi gli approcci rispetto ai controlli. Pur senza contare le calorie, i volontari sotto digiuno intermittente hanno finito per assumere naturalmente circa 425 calorie in meno al giorno, mentre il gruppo assegnato a seguire una dieta con il conteggio di quanto si mangiava hanno ingerito 405 calorie in meno al giorno. Alla fine, i volontari di entrambi i gruppi avevano perso tra i 5-6 chili, mostrano un’aderenza equivalente ai due regimi. Il digiuno intermittente, dal canto suo, sembra aver mostrato migliori performance sulla resistenza insulinica.

Tra i limiti della ricerca, segnalati dagli stessi Autori, il numero limitato di partecipanti e il fatto che si trattava di uno studio in aperto e non in doppio cieco.

In un editoriale di commento, Adam H. Gilden e Victoria A. Catenacci, dell'Anschutz health and wellness center and division of General internal medicine dell’University of Colorado School of Medicine, evidenziano come il consulto nutrizionale abbia indubbiamente giovato ai due gruppi rispetto al controllo. In aggiunta, sottolineano che i risultati possono essere di aiuto al clinico nel decidere il modello migliore da adottare in funzione delle preferenze del paziente. E concludono: “La sfida, a questo punto, è comprendere, con ricerche più approfondite, chi trarrebbe maggior beneficio da ciascuno di questi interventi”.

Nicola Miglino

 

 

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