L’analisi, che ha incluso quasi 500 casi di psoriasi afferenti alla National health and nutrition examination survey (Nhanes), ha mostrato, infatti, una relazione lineare tra l’aumento della gravità della psoriasi e la diminuzione dei livelli di vitamina D misurati attraverso prelievo ematico.
Il gruppo di ricerca è stato guidato da Eunyoung Cho, professore associato presso il dipartimento di Dermatologia della Warren Alpert medical school presso la Brown University a Providence, nel Rhode Island, specializzato nello studio del ruolo di nutrizione e fattori ambientali nei tumori e nelle malattie infiammatorie della pelle.
L’ipotesi è che la vitamina D possa influenzare lo sviluppo di malattie dermatologiche sia attraverso una modulazione della risposta immunitaria dell’organismo, sia attraverso un’azione diretta sulle cellule coinvolte nella riparazione della pelle.
Nello studio, i ricercatori hanno selezionato 491 casi di psoriasi tra oltre 40 mila partecipanti al Nhanes, estraendo i dati relativi a livelli di vitamina D, gravità della psoriasi misurata con indice Bsa (Body surface area, ovvero superficie corporea colpita dalla malattia) e altri fattori tra cui età, sesso, razza, indice di massa corporea e abitudine al fumo.
Dopo aver aggiustato i dati per fattori legati allo stile di vita come, per esempio, il fumo, l’analisi ha mostrato che livelli più bassi di vitamina D si associavano a maggiore gravità della malattia. I pazienti con più basso Bsa, avevano i livelli medi di vitamina D più alti mentre quelli con l’area colpita più estesa avevano i livelli medi di vitamina D più bassi.
"Con il crescente interesse del pubblico per l'integrazione vitaminica, abbiamo voluto approfondire la correlazione tra i livelli di vitamina D e gravità della psoriasi", sottolinea Rachel K. Lim, dottoranda presso la Warren Alpert Medical School. “Sono pochi gli studi che hanno trattato tale aspetto. Tra questi, soltanto uno, pubblicato nel 2013, ha utilizzato i dati Nhanes per analizzare la relazione tra vitamina D e psoriasi. Con la nostra ricerca, siamo stati in grado di aggiungere dati più recenti, che hanno più che triplicato il numero di casi analizzati, rendendo i risultati più aggiornati e robusti rispetto a quelli precedentemente disponibili. Creme e lozioni con analoghi sintetici della vitamina D vanno affermandosi come nuovi approcci terapeutici in caso di psoriasi, ma generalmente sono soggette a prescrizione medica. I nostri dati suggeriscono che una dieta ricca di vitamina D o un’integrazione orale possono apportare benefici. Sebbene la tossicità sia rara, il consiglio è, comunque, di consultare il proprio medico prima di assumere integratori di vitamina D”. (n.m.)