Il succo di barbabietola ha, per questo, guadagnato una notevole attenzione come possibile ottimizzazione delle prestazioni e integratore sportivo che migliora il recupero, grazie alle sue potenti proprietà reattive di scavenging dell'ossigeno e alla sua capacità di promuovere la vasodilatazione, regolare la respirazione cellulare e ridurre l'infiammazione. Sono quindi stati condotti numerosi studi per stabilire l'effetto del suo consumo sulla pressione sanguigna e sulle prestazioni sportive.
Un lavoro del 2013 ha analizzato l'effetto del succo di barbabietola sulla pressione sanguigna di pazienti ipertesi (pressione arteriosa superiore a 120/80 mmHg), mostrando una riduzione della pressione sistolica ma non della pressione arteriosa diastolica dopo l'integrazione con sodio/potassio NO3 e succo di barbabietola; più recentemente, nel 2017, è stata valutata la capacità di ridurre la pressione sanguigna a medio e lungo termine dell' NO3, indicando una riduzione rispettivamente di 4,1 e 2,0 mm Hg di sistolica e diastolica, dopo l'integrazione dietetica di succo di barbabietola a medio termine (≥ 7 giorni). Entrambe queste metanalisi hanno utilizzato succo di barbabietola con una composizione simile agli integratori di ossido nitrico, ma oltre all' NO3 inorganico, la barbabietola è una ricca fonte di molte altre sostanze fitochimiche biologicamente attive, comprese le betalaine (betacianine e betaxantine), flavonoidi e polifenoli.
Sempre nel 2017, una revisione sistematica e metanalisi mirava a chiarire diversi aspetti dell'integrazione di succo di barbabietola sulla pressione arteriosa sistolica e diastolica. La differenza media di sistolica è stata maggiore tra i gruppi che hanno assunto il succo di barbabietola per tempi più lunghi rispetto a quelli più brevi (≥ 14 rispetto a < 14 giorni) e tra chi ne ha preso una quantità maggiore (500 rispetto a 70 e 140 mL/die).
È stata quindi osservata una correlazione positiva tra le dosi di succo di barbabietola e le differenze medie della pressione arteriosa; al contrario, è stata osservata una minore dimensione dell'effetto dopo l'integrazione con dosi più elevate di NO3, in termini di milligrammi per 100 ml di succo di barbabietola. In seguito, una dimensione dell'effetto debole è stata osservata in una me-analisi di studi che hanno utilizzato il succo di barbabietola impoverito di NO3 come placebo rispetto ad altri interventi.
Nel 2018 è stato pubblicato un lavoro teso a capire gli effetti di questo integratore sulle prestazioni in esercizi ad alta intensità. I risultati indicano che il succo di barbabietola, somministrato in dose singola o per pochi giorni, può migliorare le prestazioni a sforzi intermittenti e ad alta intensità con brevi periodi di riposo. I miglioramenti osservati sono stati attribuiti a una più rapida sintesi della fosfocreatina che potrebbe ritardarne l'esaurimento durante sforzi ripetitivi. Inoltre, l'integrazione di succo di barbabietola potrebbe migliorare la potenza muscolare attraverso un meccanismo che comporta una maggiore velocità di accorciamento muscolare. I risultati di alcuni studi hanno anche suggerito migliori indicatori di affaticamento muscolare, sebbene il meccanismo coinvolto in questo effetto rimanga poco chiaro. Più di recente, uno studio sui maratoneti non ha mostrato un miglior recupero metabolico totale degli atleti entro 48 ore dalla maratona. In questo lavoro è emerso che la mancanza di efficacia del succo di barbabietola può derivare dalla biodisponibilità limitata, già descritta in letteratura, e dalla possibile funzionalità dose-dipendente di alcuni fitonutrienti centrali per il processo di recupero e dalla notevole dipendenza dalla composizione e dalle preferenze di fermentazione dei microbi intestinali.
Silvia Ambrogio
Bibliografia
- The benefits and risks of beetroot juice consumption: a systematic review. Crit Rev Food Sci Nutr. 2021;61(5):788-804
- Dietary Nitrate from Beetroot Juice for Hypertension: A Systematic Review. Biomolecules. 2018 Nov 2;8(4):134.
- Effects of Beetroot Juice Supplementation on Cardiorespiratory Endurance in Athletes. A Systematic Review. Nutrients. 2017 Jan 6;9 (1):43