La quantità di assunzione di betaina generalmente si basa sulle sue varie fonti e sui metodi di cottura. Oltre all'assunzione alimentare, la betaina può essere sintetizzata dalla colina a livello endogeno.
Visto il ruolo fisiologico della trimetilglicina come osmoprotettore e donatore di gruppi metilici, nonché gli effetti antinfiammatori ben dimostrati, questo integratore trova applicazione nel trattamento di diverse condizioni.
Gli studi attuali mostrano che le concentrazioni plasmatiche di betaina sono inversamente correlate con le percentuali di grasso corporeo negli adulti e i soggetti con concentrazioni plasmatiche più elevate tendono ad avere migliori profili e distribuzioni di grasso.
In uno studio recente si è visto che questa correlazione positiva tra le concentrazioni plasmatiche di betaina e una migliore composizione corporea esiste solo nei maschi. Sebbene quest'area meriti attenzione, ci sono ancora pochi studi che esplorano l'influenza dell'integrazione di betaina sull'obesità: i dati disponibili sono contrastanti e, soprattutto, negli studi la trimetilglicina è sempre associata a una contemporanea assunzione di colina.
La concentrazione plasmatica di betaina è uno scarso predittore per la diagnosi di diabete e pare sia collegata a malattie secondarie come la microangiopatia. Nel 2022, uno studio prospettico su 1.565 soggetti ha messo in luce una relazione tra betaina sierica più elevata, mutazioni di Mthfr G1793A e A1298C e minor rischio di diabete di tipo 2, ma la strada della ricerca in questo ambito è solo agli inizi. Nel frattempo, gli studi hanno dimostrato che l'anomala escrezione urinaria di betaina è strettamente associata al diabete, ma il suo valore diagnostico è inferiore a quello di altre sostanze, come colina e dimetilglicina, metabolita intermedio prodotto dalla colina e dalla betaina.
Le concentrazioni plasmatiche di betaina sono anche inversamente associate alla Nafld, ma i risultati dell'integrazione sono ancora oggetto di discussione. Nel 2022 un’ampia review sull’argomento ha concluso che la betaina svolge un ruolo importante nella regolazione dei geni associati alla Nafld attraverso effetti antinfiammatori, aumento dell'ossidazione dei grassi liberi, effetti anti-lipogenici e miglioramento della resistenza all'insulina e della funzione mitocondriale, ma che il meccanismo della betaina rimane poco chiaro.
La trimetilglicina è un agente metilante che svolge un ruolo importante soprattutto nel processo di detossificazione dell’omocisteina, molecola nota per il ruolo che gioca nell’aterosclerosi e nelle trombosi. Recentemente, uno studio ha dimostrato che l'intervento di betaina potrebbe ripristinare l'iperomocisteina, che è un segno distintivo della malattia di Alzheimer, e attenuare la reazione infiammatoria nei pazienti con malattia conclamata. Questa scoperta ha ulteriormente ampliato la gamma di applicazioni della betaina nelle malattie umane.
Silvia Ambrogio
Bibliografia
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