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Integrazione di betaina a protezione del rischio cardiovascolare

06 Aprile 2022

La betaina, un derivato della colina espresso nelle cellule animali e vegetali in risposta allo stress osmotico, può anche essere integrata attraverso la dieta, quando si ingeriscono alcune verdure e frutti di mare, o attraverso una supplementazione specifica.

È nota per avere tre funzioni principali: svolge un ruolo nell'aiutare le cellule a mantenere un normale volume cellulare; funziona come un "chaperone chimico" che aiuta a proteggere le proteine dalla denaturazione e, infine, è un donatore di metile per l'omocisteina all'interno della via di trans solforazione.

Quest’ultima funzione è il razionale con cui questa molecola viene spesso integrata per trattare elevati livelli di omocisteina nell'omocistinuria, una malattia metabolica appartenente al gruppo delle acidurie organiche.

Sono stati condotti studi su piccola scala, data la condizione rara, su questa applicazione clinica per determinare sia la dose più efficace sia la presenza di effetti collaterali. Una ricerca ha incluso sei pazienti, dai 6 ai 17 anni, con deficit di cistotionina-β-sintasi, valutando sia dosaggi diversi (da 0 a 1.000 mg/kg/die), sia frequenze differenti. Queste misurazioni hanno mostrato che la betaina è più efficace quando somministrata due volte al giorno e pochi benefici aggiuntivi si osservano quando le dosi giornaliere superano i 150 mg/kg/die. Secondo la Mayo Clinic, la dose regolarmente utilizzata per i pazienti di età pari o superiore a 3 anni è di 1,5 grammi assunta due volte al giorno con i pasti, mentre i bambini di età inferiore ai tre anni hanno dosi calcolate in base al loro peso corporeo. Negli adulti, dosi elevate di 6 g/kg/die possono provocare effetti indesiderati, mentre dosi sostanzialmente più basse, vicine a 150 mg/kg/die, forniscono effetti clinicamente benefici per i pazienti con omocistinuria.

Poiché la betaina funziona come donatore di metile con l'enzima betaina-omocisteina metiltransferasi e converte l'omocisteina in metionina, il suo impiego può essere utile in tutti i casi di omocisteina alta. Nel 2003 uno studio ha determinato l'effetto della supplementazione giornaliera, rispetto sia all'acido folico che al placebo, sulle concentrazioni plasmatiche di omocisteina totale dopo digiuno notturno e dopo carico di metionina in uomini e donne con omocisteina leggermente elevata. Gruppi di dodici soggetti hanno ingerito 6 g di betaina, 800 µg di acido folico con 6 g di placebo o 6 g di placebo ogni giorno per sei settimane. Risultati: la betaina si è dimostrata altamente efficace nel prevenire un aumento della concentrazione plasmatica di omocisteina.

Del 2009 uno studio crossover randomizzato: maschi sani hanno consumato una dieta ricca di betaina (circa 800 mg/die) o un integratore di betaina (0,5 g due volte al giorno) per 14 giorni. Le concentrazioni plasmatiche di betaina sono aumentate significativamente rispetto ai valori pre-trattamento, mentre i livelli di omocisteina a digiuno sono stati minimamente influenzati. Entrambi i protocolli hanno ridotto il carico di omocisteina e questo effetto tendeva ad essere maggiore quando fornita con la dieta.  

La relazione tra integrazione di betaina e i livelli di lipoproteine ​​​​nel sangue non è ancora chiara. Nel 2005 uno studio randomizzato controllato con placebo che ha coinvolto 42 pazienti obesi e una dose di betaina 6 g/kg/die per un periodo di 18 settimane ha dato prova di una prevedibile diminuzione dei livelli plasmatici di omocisteina, ma anche di un calo della pressione sanguigna diastolica, del colesterolo sierico totale e dei livelli di lipoproteine a bassa densità. Più di recente, nel 2021, una metanalisi sugli effetti della supplementazione di betaina ha messo in luce che a una dose giornaliera di almeno 4g sui per un minimo di sei settimane aumenta moderatamente la concentrazione plasmatica totale di colesterolo, fattore che potrebbe essere importante nel contesto della salute cardiovascolare.

D’altronde, sempre nel 2021, una revisione sistematica e metanalisi ha confrontato gli effetti della supplementazione di betaina sui marcatori di malattie cardiovascolari indicando che l’integrazione non ha influenzato le concentrazioni sieriche di trigliceridi, lipoproteine ​​ad alta densità, glicemia a digiuno, proteina C-reattiva, enzimi epatici e pressione sanguigna. L’analisi per sottogruppi ha suggerito che una dose massima di 4 g/die potrebbe avere effetti di riduzione dell'omocisteina senza alcun effetto avverso sui profili lipidici riportati con dosi ≥4 g/die.

Altrettanto dibattuto è il ruolo della betaina sulle modificazioni dei parametri di composizione corporea legati a sindrome metabolica.

Una revisione sistematica e metanalisi dello scorso anno non ha mostrato alcun effetto benefico dell'integrazione sugli indici di composizione corporea, né in relazione ai tempi di supplementazione (<8 e ≥8 settimane), al dosaggio di integrazione (<4 e ≥4 g/die) né in relazione allo stato di salute (sano o patologico).

Silvia Ambrogio

Bibliografia

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  • Effects of betaine supplementation on cardiovascular markers: a systematic review and meta-analysis. Crit Rev Food Sci Nutr. 2021 Mar 25:1-18.
  • Betaine supplementation fails to improve body composition: a systematic review and meta-analysis. Br J Nutr. 2021 Oct 7:1-14.
  • Effect of folic acid, betaine, vitamin B6, and vitamin B12 on homocysteine and dimethylglycine levels in middle-aged men drinking white wine. Nutrients. 2016 Jan 12;8(1):34.
  • Dietary and supplementary betaine: effects on betaine and homocysteine concentrations in males. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2009 Dec;19(11):767-73.
  • Low dose betaine supplementation leads to immediate and long term lowering of plasma homocysteine in healthy men and women. J Nutr. 2003 Dec;133(12):4135-8.
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