Nel 2011, su 192 persone con osteoartrite del ginocchio, i pazienti che hanno seguito una dieta dimagrante per 16 settimane hanno ottenuto una la diminuzione del peso corporeo e alleviato i sintomi in qualsiasi stadio della malattia. Sempre nel 2011, si è visto che, su 157 pazienti obesi una diminuzione del peso corporeo di 13,7kg in 16 mesi ha alleviato significativamente la pressione esercitata sull'articolazione del ginocchio e migliorato la capacità funzionale del ginocchio stesso. Stessi risultati, con popolazioni più ampie e intervalli di intervento anche più brevi, sono stati ottenuti nei molti studi pubblicati nell’ultimo decennio.
Se la perdita di peso è sempre portatrice di benefici clinici in questa patologia, più dibattuto è il tipo di intervento dietetico migliore. In uno studio di confronto, ai partecipanti è stato chiesto di seguire uno di due interventi dietetici (low-carbohydrate, low-fat) o di continuare a mangiare come al solito per 12 settimane. La dieta low carb ha ridotto in proporzione maggiore l'intensità del dolore e significativamente lo stress ossidativo e la leptina. Attualmente i risultati di questi confronti tra modelli dietetici suggeriscono che una dieta a basso contenuto di carboidrati può alleviare il dolore nei pazienti con osteoartrite del ginocchio, indipendentemente dalla perdita di peso, sebbene le prove specifiche rimangano limitate.
Una dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (Vlckd) esercita effetti antinfiammatori e immunomodulatori attraverso diversi meccanismi, tra cui l'inibizione delle citochine pro-infiammatorie interleuchina-1β, interleuchina-6 e del fattore di necrosi tumorale α. Le citochine pro-infiammatorie a loro volta possono promuovere l'espressione di enzimi che degradano la cartilagine, come le aggrecanasi e le metalloproteinasi, nei condrociti, alterando così l'omeostasi della cartilagine.
A partire da questo razionale, quest’anno uno studio pilota ha esplorato gli effetti di una dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (Vlckd) nelle donne con obesità e osteoartrite sintomatica del ginocchio. L'intervento ha incluso una fase chetogenica dal basale all'8a settimana, seguita da una reintroduzione progressiva dei carboidrati nelle successive 12 settimane, che si è conclusa alla 20a settimana. Tutti i pazienti hanno sperimentato una perdita di peso, con una riduzione significativa del Bmi osservata già dopo 4 settimane e continuata per tutto il periodo di studio, e hanno sperimentato miglioramenti nel quadro clinico e sintomatologico.
Interessante, in questa disamina, anche l’impatto dell’utilizzo di specifici alimenti e in particolare dei cibi che hanno elevati contenuti in polifenoli con le loro proprietà antinfiammatorie e i potenziali effetti anabolici sulle cellule della cartilagine. In uno studio randomizzato in doppio cieco, adulti di età compresa tra 45 e 79 anni con osteoartrite sintomatica del ginocchio sono stati randomizzati per consumare 40 g di polvere di mirtillo liofilizzata o polvere di placebo al giorno per quattro mesi. I risultati di questo studio suggeriscono che l'incorporazione giornaliera di mirtilli interi può ridurre il dolore, la rigidità e la difficoltà a svolgere le attività quotidiane e, di conseguenza, migliorare la qualità della vita. Non sono state osservate modifiche significative nelle concentrazioni plasmatiche di fattore di necrosi tumorale (Tnf)-α, interleuchina (Il)-1β, Il-6, Il-10, Il-13, metalloproteinasi della matrice (Mmp)-3, Mmp-13 e proteina chemiotattica dei monociti-1 (Mcp-1) in entrambi i gruppi di trattamento. Tuttavia, è stata notata una tendenza crescente per la concentrazione di Il-13 e una tendenza decrescente per la concentrazione di Mcp-1 nel gruppo con mirtilli.
In uno studio randomizzato, in doppio cieco cross-over, adulti con evidenza radiografica di osteoartrite del ginocchio sono stati randomizzati a una bevanda liofilizzata ricostituita alla fragola (50 g/giorno) o a una bevanda di controllo al giorno, ciascuna per 12 settimane, separate da una fase di washout di 2 settimane. Tra i biomarcatori sierici di infiammazione e degradazione della cartilagine, Il-6, Il-1β e metalloproteinasi della matrice (Mmp)-3 sono diminuiti significativamente dopo il trattamento con fragole rispetto al controllo. Non sono stati osservati effetti del trattamento sui profili sierici di proteina C-reattiva (Crp), nitriti, glucosio e lipidi.
Silvia Ambrogio
Bibliografia
- Efficacy, Safety, and Tolerability of a Very Low-Calorie Ketogenic Diet in Women with Obesity and Symptomatic Knee Osteoarthritis: A Pilot Interventional Study. Nutrients 2024, 16(19), 3236.
- Effect of high plant protein/peptide nutrition supplementation on knee osteoarthritis in older adults with sarcopenia: A randomized, double-blind, placebo-controlled trial. Clin Nutr. 2024 Sep;43(9):2177-2185.
- The Effect of Low-Carbohydrate and Low-Fat Diets on Pain in Individuals with Knee Osteoarthritis. Pain Med. 2020 Jan 1;21(1):150-160
- Effect of weight losing on the clinical status improvement of patients with knee osteoarthritis. Reumatol Clin (Engl Ed). 2019 Mar-Apr;15(2):73-76.
- Blueberries Improve Pain, Gait Performance, and Inflammation in Individuals with Symptomatic Knee Osteoarthritis. Nutrients. 2019 Jan 29;11(2):290.
- Strawberries decrease circulating levels of tumor necrosis factor and lipid peroxides in obese adults with knee osteoarthritis. Food Funct. 2018 Dec 13;9(12):6218-6226.