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Mora di gelso, evidenze nel contrasto alla sindrome metabolica

30 Gennaio 2024

La mora di gelso, vuoi come alimento nella dieta, vuoi attraverso una supplementazione, può rivelarsi uno strumento efficace di contrasto della sindrome metabolica. A sottolinearlo, le conclusioni di una review pubblicata di recente su Pharmanutrition. Ce ne parla, Simone Perna, ricercatore presso il Dipartimento di scienze per gli alimenti la nutrizione, l'ambiente (Defens) dell’Università degli studi di Milano La Statale, coordinatore del lavoro.

Dr. Perna, da quali premesse nasce l’idea della vostra review?

La pianta di gelso era molto frequente nelle nostre campagne perché l'Italia era il secondo produttore mondiale di seta fino alla Seconda guerra mondiale. L'industria della seta è ormai quasi scomparsa in Italia, per cui il potenziale che offre questa pianta è praticamente stato dimenticato negli anni. La mora di gelso rappresenta un alimento ricco di numerosi polifenoli, che sono molecole antiossidanti in grado di modulare diversi meccanismi protettivi verso specifiche patologie.  L'identificazione di frazioni polifenoliche contenute nella mora di gelso, e il loro impatto sul miglioramento dei fattori di rischio collegati alla sindrome metabolica, potrà essere di grande importanza per valorizzare nuovamente questo frutto e renderlo parte integrante della dieta mediterranea.

Che tipo di analisi avete condotto?

Abbiamo condotto una analisi sistematica della letteratura scientifica, includendo tutti gli studi svolti in vitro, in vivo e nell'uomo. Nell'analisi della letteratura, abbiamo raccolto tutte le evidenze scientifiche che dimostravano una diretta efficacia della supplementazione di mora di gelso nei confronti dei principali fattori di rischio collegati alla sindrome metabolica.

Quali evidenze sono emerse dall’analisi dei dati?

In tutti gli studi analizzati sono emersi trattamenti con diverse tipologie di mora di gelso che comprendevano un periodo tra le 8 e le 12 settimane, impiegando modeste dosi orali a base di estratti di gelso, polveri o frutti liofilizzati. Gli effetti favorevoli della mora di gelso sono principalmente attribuiti al suo ricco contenuto polifenolico, che interagisce con diverse vie metaboliche. In termini di effetto antiobesità viscerale, questi composti polifenolici, in particolare gli antociani, mostrano la capacità di modulare la sintesi di acidi grassi e trigliceridi, migliorare la funzione mitocondriale e attenuare l’accumulo di specie reattive dell’ossigeno. Inoltre, i costituenti come resveratrolo, rutina e antociani dimostrano un'efficacia nell’inibire la sintesi, l’accumulo e l’ossidazione dei lipidi, sfruttando la loro capacità di eliminare i radicali liberi, orchestrando contemporaneamente la modulazione metabolica in tandem con agenti prebiotici.

Quali conclusioni se ne possono trarre?

Sulla base di questi dati, si può dedurre che l’utilizzo del gelso rosso e bianco siano i più promettenti nella gestione di disturbi come l’ipertensione e la dislipidemia. Al contrario, il gelso nero mostra efficacia nel combattere il diabete e l’obesità.

Quali scenari di aprono su questo fronte e quali i filoni di ricerca più promettenti da indagare?
Alla luce di questi risultati, la mora di gelso si pone come un alimento con un elevato potenziale di molecole bioattive da assumere sia sotto forma di alimento nella dieta, che attraverso lo sviluppo di nutraceutici in grado di migliorare l'impatto negativo di patologie come la sindrome metabolica. Inoltre, questo studio, mira a rivalutare la pianta di gelso a livello territoriale, per una dieta ed economia sostenibile.

Nicola Miglino

 

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