Ne abbiamo parlato con Romina Inès Cervigni.
D.ssa Cervigni, come nascono le vostre linee-guida?
In questo momento di emergenza sanitaria globale, noi della Fondazione Valter Longo Onlus insieme al presidente, Valter Longo, ci siamo resi conto della mancanza di indicazioni alimentari ufficiali e anche del dilagare di fake news in questo ambito. Per cui, in tal senso, abbiamo ritenuto importante creare delle linee guida nutrizionali utili ad aiutare tutti, professionisti come medici, biologi, farmacisti, dietisti, ma anche persone non esperte in questo settore che però volessero essere informati correttamente.
Su quali basi vengono proposte le indicazioni?
Le informazioni sono state raccolte da studi scientifici e fonti autorevoli di carattere multidisciplinare, mettendo insieme l’esperienza nel campo della nutrizione di Valter Longo e della sua squadra con quella di Matteo Bassetti, infettivologo dell’Università di Genova.
Quali sono gli elementi chiave di una dieta salutare per il nostro sistema immunitario?
Innanzitutto, mantenere sano e forte il proprio corpo attraverso una alimentazione che sia equilibrata e completa di tutto ciò di cui ha bisogno, controllando sia in termini di quantità che di qualità le vitamine e i minerali in primis, soprattutto quelli più legati al sostentamento del sistema immunitario come vitamina C, vitamina D, zinco e ferro, ma anche proteine nella giusta quantità, carboidrati complessi e grassi sani, come gli omega 3. Completa il tutto un’adeguata attività fisica, che non deve essere comunque esagerata.
Diamo qualche suggerimento pratico su quantità per proteine, grassi, zuccheri e micronutrienti…
Le proteine non devono essere in eccesso, ma neanche poche. L’importante è che siano adeguate all’età: 0,8 grammi ogni kg di peso, negli adulti, e 0,9-1g ogni kg di peso, dopo i 65 anni, sia da fonti animali che vegetali. La dose di acidi grassi omega-3 raccomandata è di 0,5 g di Epa + Dha. Mangiare pesce, preferibilmente di piccola taglia, due volte alla settimana e olio extra vergine di oliva a ogni pasto, così come circa 20 g di noci al giorno ci permette di raggiungere la giusta quantità di grassi. Per gli zuccheri, così come suggerito dai nostri Larn e dall’Oms, si deve rimanere sotto al 5-10% dell’apporto calorico giornaliero, ma non devono essere assenti. Va bene mangiare un frutto medio al giorno, o un cucchiaino di marmellata o di miele per colazione o un pezzetto di cioccolato fondente. Vitamine e minerali hanno dosaggi specifici, che teoricamente possono essere raggiunti con un’alimentazione variata e completa.
Quale ruolo per l’integrazione?
È possibile che per via dell’impoverimento nutrizionale degli alimenti per tipo di coltivazione, trasporto, confezionamento, cottura e conservazione, i calcoli teorici ottenuti con le tabelle di composizione degli alimenti non siano reali. Per questo motivo può essere consigliata l’assunzione di un multivitaminico e di una pillola di omega 3 ogni 2-3 giorni, a seconda del caso specifico.
Ribadiamo, infine e una volta di più, se esiste un rischio di contagio da cibo per Covid 19 e che suggerimenti possiamo dare in quest’ambito?
I primi casi di Covid-19 sono stati collegati all’esposizione diretta al mercato all’ingrosso di frutti di mare a Wuhan in Cina, per cui si presumeva vi fosse una trasmissione da animale a uomo. Tuttavia, non sono stati associati a questo meccanismo di esposizione altri casi e la principale modalità di trasmissione rimane tra una persona e l’altra. Il cibo tuttavia, se inteso come una qualsiasi altra “superficie” può diffondere indirettamente il contagio, se per esempio una persona infetta vi ha tossito o starnutito sopra. Per questo motivo, in maniera precauzionale, si consiglia di cuocere il cibo completamente prima di consumarlo e di evitare cross-contaminazioni tra cibo crudo e cibo cotto.
Nicola Miglino