Prove sempre più evidenti suggeriscono un potenziale ruolo delle fibre alimentari nei disturbi dell'umore, così come sta emergendo che l’asse microbiota-intestino-cervello è sempre più implicato nella fisiopatologia della depressione e dell’ansia.

Prove sempre più numerose provenienti da studi preclinici e clinici dimostrano il beneficio delle fibre alimentari in caso di malattie infiammatorie intestinali (Ibd). Tuttavia, la maggior parte dei pazienti ne evita o limita il consumo per gestire i sintomi durante le fasi attiva e di remissione. Una recente review, pubblicata su Nutrients, ha preso in esame l’impatto del consumo di fibre alimentari nelle Ibd, fornendo utili indicazioni per la pratia clinica e per future ricerche.

Un integratore alimentare a base di fibre solubili estratte dai sottoprodotti dell’orzo per migliorare la risposta glicemica e insulinemica post-prandiale. A testarlo, con i risultati pubblicati di recente su Nutrients, un gruppo di ricercatori guidati da Maria Daglia, docente di Chimica degli Alimenti presso il dipartimento di Farmacia della Università di Napoli Federico II, alla quale abbiamo rivolte alcune domande per chiarirci meglio finalità e risultati della ricerca.

Una dieta ricca in fibre migliora la risposta all’immunoterapia nei pazienti con melanoma grazie a un’azione diretta sul microbiota intestinale. Questi i risultati di uno studio, pubblicato su Science, che ha visto la collaborazione del National cancer institute (Nci), appartenente ai National institutes of health americani, e dell’Anderson cancer center dell’Università del Texas.

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