Barilla apre alla pasta con farina di insetti: scoppia un caso senza senso

09 Novembre 2022

Cibi a base di insetti avranno vita dura in Italia, stando a quanto accaduto di recente a Barilla che, solo per aver voluto sondare il mercato con un video esplorativo, è stata travolta da critiche e minacce di boicottaggio al punto da dover diramare una nota, sottolineando di non aver nessuna intenzione di commercializzare pasta o altro con farina a base di insetti.

Tutto nasce a fine ottobre, quando comincia a circolare on line “Carmine e gli insetti”, un video di Fondazione Barilla in cui il comico Carmine Del Grosso introduce la questione dell’uso degli insetti nell’alimentazione umana. Neanche un minuto, in cui il protagonista, pur sottolineando di non aver mai assaggiato gli insetti, afferma di aver sentito che “le formiche sanno di nocciola e i coleotteri di pane integrale, abbinata perfetta per la colazione”. Peraltro, rivela la sorpresa quando ha appreso che, attualmente, gli insetti vengono consumati in più di 140 Paesi, compresi alcuni europei come Olanda e Danimarca ai quali, spiritosamente, suggerisce di attingere alle circa 2 mila specie di insetti disponibili in grado di sostituire al meglio la panna che viene maldestramente utilizzata per cucinare la carbonara. Il video termina con una scheda che recita “Gli insetti sono diventati di interesse anche in Europa, come fonte di proteine ad alta qualità e a basso impatto ambientale. E tu cosa ne pensi?”

Il tentativo dell’azienda di sondare il mercato è evidente. La risposta, però, è stata quello che tecnicamente viene definito uno shitstorm, ovvero una valanga di post sui social che hanno attaccato Barilla accusandola di voler produrre pasta a base di insetti, con annesso invito al boicottaggio immediato del brand. In pochi giorni, l’azienda ha dovuto diramare una nota, sottolineando di non aver avere alcuna intenzione di lanciare una linea di pasta prodotta con farina di insetti. “La pasta Barilla” - si legge -  “continua a essere prodotta con grano duro 100% italiano”.

A noi di nutrientiesupplementi.it rimane una domanda: quale sarebbe il problema di una linea di pasta con farina di insetti? Sarà il consumatore a scegliere, senza dimenticare, però, una questione di fondo, ovvero la sostenibilità ambientale correlata all’attuale modello alimentare occidentale. È la Fao stessa, infatti, a sottolineare come l’allevamento animale contribuisca al 15% delle emissioni di gas serra a livello globale: l’approvvigionamento di proteine da qui ai prossimi 30 anni richiede un dibattitto di livello decisamente più elevato di quello che, oggi, ci restituiscono i social network.

Nicola Miglino

 

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