Il report, realizzato sulla base di 43 bilanci di sostenibilità redatti dalle imprese associate, analizza e valuta indicatori e parametri relativi a quattro ambiti principali: il contributo delle aziende a diete sane; la sostenibilità ambientale e sociale dei processi interni aziendali; la sostenibilità delle catene di approvvigionamento e la buona cittadinanza d’impresa.
Pare, dunque, non verranno colte impreparate le aziende associate a Unione italiana food quando, da gennaio prossimo, entrerà in vigore la nuova Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità delle imprese approvata dall’Ue, che stabilisce requisiti più severi per la redazione dei rapporti di sostenibilità e, allo stesso tempo, garantisce maggiore trasparenza sulle prestazioni ambientali delle aziende.
“L’Italia è conosciuta nel mondo per essere un Paese dove si vive bene”, spiega il presidente di Unione italiana food, Paolo Barilla. “I nostri prodotti devono essere portatori di questo messaggio e dare alle persone, oltre il piacere gastronomico, la serenità di aver fatto una scelta giusta. La sostenibilità sia ambientale che sociale è uno dei pilastri su cui si fonda il nostro modo di operare e fare impresa.”