L’evento di presentazione dei dati della ricerca ha visto la partecipazione, nei giorni scorsi, della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo e dell’area Studi Mediobanca.
L’indagine, a cui hanno risposto 84 aziende associate di prodotti a marchio (69% delle rispondenti), in conto terzi (26%) o entrambi (5%), è nata con l’obiettivo di valutare l’impatto dovuto alla persistenza della pandemia da Covid-19 sul mercato degli integratori nel 2021, le esigenze e le aspettative delle aziende per il futuro tenendo conto del contesto geopolitico attuale.
Il 52% del campione dichiara di non aver risentito dell’impatto della pandemia sul business, nonostante le difficoltà. Il 61% investe su digitalizzazione e innovazione, mentre per il 52% la sostenibilità è un tema cruciale e sempre più rilevante. Grande preoccupazione serpeggia per l’aumento dei costi dell’energia, logistici e delle materie prime preoccupa le aziende. I canali di vendita offline restano i privilegiati dai consumatori, che si affidano al consiglio medico e del farmacista. Per Intesa Sanpaolo, imprese in accelerazione: +26,6% di fatturato in termini mediani registrato dalle aziende di più recente costituzione tra il 2019 e il 2021. Per Mediobanca, l’Italia si conferma il primo grande mercato degli integratori alimentari in Europa con la previsione di crescita fino a 5 miliardi di euro entro il 2025.
Germano Scarpa, presidente Integratori & Salute: “Nel processo di sviluppo, le aziende sono consapevoli che dovranno tener conto anche di nuove sfide determinate da: emergenza ambientale, espansione dei processi di digitalizzazione, e-commerce ed evoluzione della comunicazione sempre più proiettata all’omnicanalità. La nostra filiera si è mostrata resiliente e in salute, evidenziando dinamiche positive nel fatturato, nella produzione in generale, nell’occupazione e negli investimenti, in particolare in ambito digitale. Tuttavia, il nuovo contesto geopolitico legato alla guerra Russia-Ucraina continuerà ad avere fortissime ripercussioni su tutti i comparti industriali e produttivi. Per il nostro settore quindi l’aumento di costi/tempistiche legati alla produzione degli integratori, la logistica, la sostenibilità e la digitalizzazione rappresentano le principali sfide del futuro”.