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Lo studio "A randomized placebo-controlled clinical trial to evaluate the medium-term effects of oat fibers on human health: the beta-glucan effects on lipid profile, glycemia and intestinal health (Belt)", condotto da ricercatori italiani su un campione di 83 partecipanti e pubblicato su Nutrients, ha confermato che i beta-glucani presenti nell'avena possono contribuire a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.

I pazienti affetti da psoriasi mostrano una maggiore prevalenza di obesità e sindrome metabolica, due condizioni anch’esse caratterizzate dalla presenza di un importante stato infiammatorio cronico.

Il cibo può essere un valido aiuto per le pazienti con tumore al seno avanzato. Sempre più studi, infatti, evidenziano come l’alimentazione abbia un impatto importante sulla qualità di vita, sulla progressione della malattia e sulla riduzione degli effetti collaterali delle terapie.

La diffusione di uno stile di vita occidentale, sedentario e con cattive abitudini alimentari, quali il consumo elevato di cibi ad alto indice glicemico e ricchi di leucina, grassi e proteine di origine animale, può peggiorare i sintomi della dermatite atopica, malattia infiammatoria cronica della pelle che si associa ad aumentato rischio di allergie alimentari, asma, rinite allergica, e altre patologie immuno-mediate.

Gli studi in vitro, osservazionali e clinici mostrano l'importante ruolo delle vitamine A, C e D, degli acidi grassi omega 3 e dello zinco nel modulare la risposta immunitaria.

In questa fase notiamo nuovamente una serie di messaggi non sempre corretti rispetto all’idea che l’integrazione nutrizionale sia la panacea per prevenire e talvolta addirittura trattare l’infezione da Sars-coV-2.

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