Così i presidenti degli albi dei dietisti, attraverso un comunicato diffuso nei giorni scorsi, nel quale ricordano innanzitutto come la prima udienza del processo si sia tenuta il 3 marzo sorso mentre la seconda, a causa dell’emergenza sanitaria, è stata rinviata al 28 settembre.
“Si è costituito parte civile l’Ordine dei Medici del Lazio, dal quale è partita la prima denuncia nel 2018 e altri si stanno aggiungendo” sottolinea la nota. “I dietisti non hanno mai smesso di seguire la vicenda e con l’approssimarsi della prossima udienza intendono offrire il loro contributo”.
Nel comunicato si precisa, inoltre, che “Panzironi non dovrà rispondere della validità del metodo da lui proposto, che per altro non sembra sia stato studiato e valutato con rigore scientifico, ma di esercizio abusivo di professione medica. A finire sotto processo non sono quindi tanto gli integratori commercializzati da Life 120 o gli alimenti necessari a modificare il rapporto proteine/carboidrati/grassi da assumere quotidianamente, ma il fatto che Panzironi ne consigli l’assunzione”.
E conclude: “La ripresa del procedimento in tribunale ha un significato molto importante anche per la professione di dietista, il cui campo di attività Panzironi ha pure invaso, e costituisce un segnale a tutti i sedicenti o presunti esperti in nutrizione che, senza averne titolo, dispensano consigli che spesso risultano in palese contraddizione con le più consolidate evidenze scientifiche”.