Trieste, scoperta nei diabetici un’alterata percezione di gusto e olfatto

03 Marzo 2021

Uno studio condotto dall’Irccs “Burlo Garofolo” di Trieste ha mostrato una ridotta capacità di riconoscere gusti e odori da parte di pazienti affetti da diabete di tipo 2 rispetto alla popolazione sana. I risultati della ricerca, condotta su 94 pazienti con diabete di tipo 2 e 244 controlli sani, sono stati pubblicati su Nutrition, metabolism & cardiovascular diseases

“Per testare le capacità gustative dei soggetti partecipanti allo studio sono state utilizzate strisce di carta imbevute con diversi composti dal gusto salato, dolce, acido e amaro”, spiega Antonietta Robino, coordinatrice dello studio. “La funzione olfattiva è stata invece valutata utilizzando un test standard, lo Sniffin sticks test, che consiste di dodici pennarelli ciascuno con un diverso odore. I partecipanti, annusandoli, hanno indicato l’odore percepito tra quattro possibili scelte». 

Un’alta percentuale di pazienti diabetici di tipo 2, rispetto al gruppo di controllo sano, ha mostrato alterazioni nell’identificazione del gusto salato e degli odori e, nel 65% dei pazienti diabetici che soffrono di ipertensione, è emersa una significativa alterazione dell’olfatto. Inoltre, sono stati riscontrati disturbi nel riconoscimento sia del gusto, sia dell’olfatto nei pazienti con elevato livello di glicemia a digiuno. 

“Non sappiamo ancora se la perdita della capacità di gusto e olfatto sia causa della malattia o se ne sia una conseguenza” dice Eulalia Catamo, prima firma della ricerca. “Le alterazioni sensoriali osservate, infatti, influenzando presumibilmente il comportamento alimentare dei pazienti diabetici, potrebbero spiegare la presenza di patologie quali obesità e ipertensione, in essi frequentemente osservati».  

Così conclude Gianluca Tornese, del gruppo di ricerca: «Per accertare la reale connessione tra diabete e alterazione sensoriale, stiamo studiando un altro modello, quello del diabete di tipo 1 nei bambini. In questo caso, il livello di glicemia è alto come nel diabete di tipo 2, ma la causa non è legata a sovrappeso o cattiva alimentazione. Inoltre, nei bambini che utilizzano solamente insulina per controllare il diabete, sono assenti le complicanze e non vengono utilizzati altri farmaci, come negli adulti, che possono interferire nelle percezioni sensoriali: il modello è quindi più puro e privo di fattori confondenti. Anche in questo studio abbiamo evidenziato differenze nella percezione del gusto tra pazienti diabetici e sani, indice del fatto che la connessione tra diabete e alterazione sensoriale è qualcosa di reale». 

Secondo una nota del Busto Garofolo “La presenza di alterazioni sensoriali nei soggetti diabetici allarga lo spettro di segni e sintomi tipici di questa patologia e apre nuove prospettive su un loro utilizzo come possibili biomarcatori anche se ulteriori studi sono necessari per comprendere il momento di insorgenza delle alterazioni sensoriali, le relative cause e la loro eventuale influenza sulle scelte alimentari dei diabetici”.

Nicola Miglino    

 

 

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