Gli scienziati hanno preso in esame 71 volontari con sindrome metabolica e ipertensione, con l’obiettivo di verificare i benefici che una modifica delle abitudini alimentari potesse avere sulla loro salute. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: una parte ha seguito, per tre mesi, un modello di dieta Dash (Dietary approach to stop hypertension) basato sul consumo di molta frutta e verdura, prodotti integrali, noci e legumi, pesce e carne bianca magra, con eliminazione di cibi e bevande ad alto contenuto di sale, grassi e zuccheri.
Il secondo gruppo ha fatto precedere alla dieta 5 giorni di digiuno, con un regime di 300-350 Kcal/die garantite da bevande a base vegetale.
Tra gli elementi originali della ricerca, il monitoraggio di quanto le modifiche legate a digiuno e dieta influissero su microbiota intestinale e sistema immunitario.
Il periodo di digiuno ha rivelato il verificarsi di importanti cambiamenti a livello dell’ecosistema intestinale, con aumento delle specie batteriche in grado di favorire la produzione di acidi grassi a catena corta. Modifiche anche nell’assetto della risposta immunitaria: quella innata rimane stabile, quella adattativa si trasforma, con riduzione del numero di cellule T proinfiammatorie e aumento di linfociti T di tipo regolatorio. Modifiche, oltretutto, permanenti, giacché si ritrovano anche una volta che i partecipanti hanno ripreso a nutrirsi.
Il risultato finale è stato che, dopo tre mesi, indice di massa corporea, pressione sanguigna e necessità di farmaci antipertensivi si sono ridotti maggiormente tra i volontari che avevano iniziato la dieta Dash dopo i cinque giorni di digiuno, con un effetto protrattosi nel tempo.
“Se una dieta ricca di fibre e povera di grassi non riesce a raggiungere gli obiettivi preposti in caso di sindrome metabolica, il motivo potrebbe risiedere nel fatto che a livello del microbiota intestinale non è presente un numero sufficiente di batteri in grado di metabolizzare le fibre in acidi grassi protettivi” commentano gli Autori. "Spesso, chi non ottiene risultati desiste e torna alle vecchie abitudini. Una buona idea, invece, sarebbe far precedere alla dieta un periodo di digiuno che si va rilevando un vero e proprio catalizzatore per i microrganismi protettivi dell'intestino: la salute migliora molto rapidamente e, in caso di ipertensione, i pazienti scoprono di poter ridurre i loro farmaci se non addirittura interrompere e terapie".
Nicola Miglino