È noto che persone sottoposte a bypass gastrico piuttosto che obese, presentano spesso difficoltà ad assorbire la vitamina D, esponendosi così al rischio di osteoporosi e osteomalacia.
Secondo i ricercatori, in questi casi sono richieste dosi molto maggiori di vitamina D per soddisfare il proprio fabbisogno. "Il 25-OH-D3 viene assorbito meglio della vitamina D3 nei pazienti con sindromi da malassorbimento dei grassi”, dice Michael F. Holick, docente presso la Boston university school of medicine e coordinatore della ricerca. “Poiché non è liposolubile, non si diluisce nel tessuto adiposo e si rivela efficace nell'innalzare e mantenere livelli ematici adeguati di 25-idrossivitamina D in questi soggetti”,
Lo studio, cross-over, randomizzato, in doppio cieco è stato condotto su sei pazienti con malassorbimento e dieci controlli sani a cui sono stati somministrati 900 µg di vitamina D3 o 25 (OH) D3 per via orale, seguiti da uno studio di farmacocinetica (Pks). Dopo 28 giorni dalla prima somministrazione, i gruppi si sono incrociati.
Parametri farmacocinetici di vitamina D3 e 25 (OH) D3 sierica sono stati misurati al basale e a 2, 4, 6, 8 e 12 ore e al giorno 1, 2, 3, 7 e 14. Obiettivo: valutare quale delle due forme fosse più efficace nel migliorare i livelli di vitamina D nel sangue. I ricercatori hanno osservato che, rispetto agli adulti sani, solo il 36% circa della vitamina D3 ingerita per via orale è stata riscontrata nel sangue di pazienti con sindromi da malassorbimento. Di contro, nel caso di 25-idrossivitamina D3, l’assorbimento si è rivelato sovrapponibile a quello dei controlli sani.
“Nei soggetti con difficoltà di assorbimento della vitamina D, la forma 25-OH-D3 potrebbe rappresentare il sistema migliore per compensare”, concludono gli Autori. “I risultati preliminari del nostro studio pilota sembrano proprio rappresentare un segnale in questa direzione”.
Nicola Miglino