Tuttavia, gli studi negli atleti amatoriali e professionisti si stanno moltiplicando, con l’obiettivo di capire se un’integrazione con probiotici possa determinare benefici su apparato gastrointestinale, performance fisica, recupero, fatica fisica, immunità e composizione corporea.
Gli atleti che praticano sport di endurance (corsa, ciclismo, triathlon) possono essere vittime di distress gastrointestinali sia del tratto alto dell’apparato digerente quali, per esempio, reflusso gastroesofageo e gastralgie, sia del tratto basso, con meteorismo addominale, flatulenza, borborigmi, feci molli e diarrea. In ogni caso, il rischio è di compromettere la performance.
Il microbiota intestinale è strutturato su base genetica ma è anche influenzato dall’esercizio fisico, dallo stress nonché dall’alimentazione. Di qui la necessità di modulare gli allenamenti e prescrivere una dieta che limiti i cibi cosiddetti Fodmap (Fermentable oligosaccharides, disaccharides, monosaccharides and polyols), costituiti da carboidrati a catena corta ad alto potere fermentativo che favoriscono i sintomi sopracitati del distress gastrointestinale.
In letteratura si è segnalato come una integrazione con probiotici possa essere di supporto in queste situazioni.
Uno studio recente, pubblicato sul Journal of the international society of sport nutrition, ha cercato di valutare gli effetti della supplementazione di probiotici sulle caratteristiche di fitness aerobico, sui marker infiammatori e sull'incidenza e gravità dei sintomi gastrointestinali in ciclisti d'élite.
Ventisette ciclisti maschi, di livello élite o di categoria 1, sono stati trattati in modo casuale con una miscela di probiotici contenente circa 15 miliardi di unità formanti colonie (Cfu) appartenenti a 5 ceppi così distribuiti percentualmente: Lactobacillus helveticus lafti L10 (28,6%), Bifidobacterium animalis ssp. lactis lafti B94 (28,6%), Enterococcus faecium R0026 (25,7%), Bifidobacterium longum R0175 (14,3%) e Bacillus subtilis R0179 (2,8%).
Sono stati poi divisi in due gruppi. Il primo, formato da 11 atleti trattati con la miscela di probiotici, mentre il secondo da 16 atleti trattati con placebo
Lo studio ha avuto una durata di tre mesi. All’inizio, tutti i partecipanti hanno completato un questionario sui sintomi gastrointestinali, sottoponendosi anche a esame fisico e medico, misurazioni antropometriche (peso, altezza, Imc, plicometria) e prelievo venoso per l'analisi dei marker infiammatori. I ciclisti sono stati quindi sottoposti al test del consumo massimo di ossigeno (VO2 max) e al test del tempo di fatica (Ttf) all'85% della potenza massima, tre ore dopo il VO2 max test. Tutte le procedure di test sono state ripetute dopo 90 giorni di trattamento con probiotico o placebo.
I risultati hanno evidenziato una minore incidenza di nausea, eruttazione e vomito (P < 0,05) a riposo e una diminuzione dell'incidenza dei sintomi gastrointestinali durante l'allenamento nel gruppo dei trattati con probiotici rispetto al placebo, mentre non sono state osservate variazioni significative nell'incidenza dei sintomi gastrointestinali complessivi totali tra i due gruppi.
Valori del tasso medio di sforzo percepito (Rpe) durante il Ttf sono risultati inferiori nel gruppo attivo rispetto al placebo. Non sono state misurate variazioni significative tra e all'interno dei gruppi nei valori di VO2 max e Ttf, livelli medi di proteina C-reattiva (Crp), Il-6 e Tnf-α dopo il trattamento.
Lo studio confermava dunque i precedenti dati in letteratura che evidenziano come una integrazione con probiotici possa avere effetti benefici sui sintomi gastrointestinali nei ciclisti d'élite. Studi futuri, utilizzando dosi più elevate e durante diverse stagioni di allenamento, potrebbero aiutare a comprendere gli effetti della supplementazione di probiotici sulla salute e sulle prestazioni degli atleti d'élite.
Take home message
- La supplementazione con probiotici può influire in maniera positiva sulla composizione del microbiota intestinale in generale.
- Gli sport di endurance come la corsa e il ciclismo possono, in alcuni atleti, determinare una sintomatologia di distress gastrointestinale dell’apparato digerente con sintomatologia caratterizzata da reflusso gastroesofageo, gastralgie, borborigmi, flatulenze, diarrea.
- In questi casi, la supplementazione con probiotici per un periodo non inferiore ai tre mesi può determinare un miglioramento del microbiota intestinale e, di conseguenza, della sintomatologia.
- Ove però i sintomi non si risolvessero o se ne presentassero altri sintomi, quali sangue e muco nelle feci, è assolutamente indispensabile contattare uno specialista in gastroenterologia.
Fabrizio Angelini, Andrea Leonardi – Sinseb (Società italiana di nutrizione, sport e benessere)