Conferme per i benefici delle noci sul colesterolo

29 Settembre 2021

Il consumo regolare, per due anni, di 30-60 gr/die di noci contribuisce, negli anziani, a una riduzione dei livelli ematici di colesterolo. Questi i risultati di uno studio clinico randomizzato, con gruppo di controllo, pubblicato di recente su Circulation, denominato Waha (Walnuts and healthy aging).  

I ricercatori hanno seguito per due anni 636 persone di circa 70 anni di età, 67% donne. Metà consumava, in aggiunta alla dieta usuale, 30-60 gr/die di noci, l’altra metà solo dieta. I parametri presi in esame a inizio e fine studio erano tutti legati al profilo cardiometabolico, oltre che il peso corporeo, dato il maggior consumo di grasso con le noci. Nel gruppo attivo, i livelli medi al basale di c-Ldl e trigliceridi erano, rispettivamente, 117 e 105 mg/dL. Alla fine dei due anni, i livelli medi di c-Tot sono diminuiti del 4,4% (-8,5 mg/dL), quelli del c-Ldl del 3,6% (-4,3 mg/dL) e quello delle c-Idl (a densità intermedia) del 16,8% (- 1,2 mg/dL). Nessuna variazione per quanto riguarda trigliceridi, c-Hdl e glicemia a digiuno. Impercettibile anche l’aumento di peso (+0,06 Kg) tra chi consumava noci. Una riduzione si è avuta anche nel numero di particelle Ldl totali e di quelle piccole e dense (sdLdl), pari, rispettivamente, a -4.3% e -6.1%. La riduzione del c-Ldl è risultata maggiore tra gli uomini rispetto alle donne (-7,9% vs -2,6%).

“Gli studi oggi disponibili indicano come un consumo regolare di frutta a guscio, si associ a una riduzione del rischio di malattia e mortalità cardiovascolari rispettivamente del 15 e 23%”, commentano gli Autori. “Sulle noci, finora avevamo dati di studi piccoli e di breve durata, mentre noi ci siamo concentrati su una popolazione specifica, quella anziana, lasciata libera di seguire la propria dieta abituale, arricchita di un quantitativo giornaliere di noci da consumare per due anni. Waha è dunque il più ampio e duraturo trial condotto sull’effetto del consumo di noci in ambito cardiovascolare ed è da considerarsi uno studio di real life, visto che i partecipanti potevano seguire tranquillamente le loro abitudini alimentari nel corso dei due anni. I nostri risultanti rafforzano, pertanto, l'idea che un consumo regolare di noci rappresenti un utile componente di una strategia dietetica finalizzata ad abbassare i lipidi aterogenici e migliorare il rischio di malattie cardiovascolari”.

Nicola Miglino

 

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