Benefici da multivitaminici in bambini con Adhd

04 Maggio 2022

L’Adhd, ovvero il cosiddetto Disturbo da deficit di attenzione e iperattività che in Italia interessa circa il 2% dei bambini, potrebbe avere in un concentrato di vitamine e sali minerali un ottimo strumento per migliorare sintomatologia e quadro clinico.

A suggerirlo, uno studio americano pubblicato nei giorni scorsi sul Journal of the american academy of child and adolescent psychiatry.

La ricerca ha coinvolto 135 bambini, di 6-12 anni di età, con diagnosi di Adhd ma non in trattamento farmacologico, randomizzati a ricevere per otto settimane un complesso multivitaminico (fino a 9-12 capsule/die), contenente anche sali minerali, aminoacidi e antiossidanti, a dosaggi superiori alle dosi raccomandate ma inferiori alle massime raccomandate, o placebo. Lo studio era in triplo cieco: nessuno, tra medici, genitori e bambini conosceva la tipologia di trattamento in corso.

Obiettivo: verificare i miglioramenti clinici attraverso la scala internazionale Cgi-I (Clinical global impression−Improvement) utilizzata dai medici e l’Adhd rating scale-5, basata su un questionario specifico sottoposto ai genitori.

Nei 126 bambini giunti a fine studio, la Cgi-I, ovvero la valutazione clinica da parte degli sperimentatori, è migliorata tre volte di più nel gruppo attivo rispetto al placebo (54% vs 18%).

Oltre ai benefici comportamentali ed emotivi, i bambini che assumevano micronutrienti sono cresciuti di 6 mm in più in altezza rispetto a quelli che assumevano placebo.

Per contro, invece, nei giudizi dei genitori si sono registrati miglioramenti in entrambi i gruppi, senza differenze significative, evidenziando ancor più l’importanza del giudizio medico legato al disegno in cieco dello studio.

"Un'integrazione con tutte le vitamine e i minerali essenziali, a dosi comprese tra quelle raccomandate e le massime tollerate, può migliorare umore e concentrazione nei bambini con Adhd”, sottolinea Jeanette Johnstone, del Department of child and adolescent psychiatry, presso l’Oregon health & science university di Portland e coordinatrice della ricerca.

“I nostri risultati sono in linea con quelli di uno studio precedente, condotto in Nuova Zelanda, a conferma che l'integrazione con un'ampia gamma di nutrienti può giovare ad alcuni bambini. Si tratta di indicazioni utili non soltanto ai medici, ma anche alle famiglie alla ricerca di trattamenti integrativi per i loro bambini. La stessa rilevazione di benefici sulla crescita era già stata vista in precedenza, ed è un aspetto estremamente incoraggiante, poiché gli effetti sulla statura rappresentano una delle maggiori preoccupazioni del trattamento farmacologico di prima linea per l’Adhd.

Così conclude L. Eugene Arnold, Professore emerito di Psichiatria e salute comportamentale presso la Ohio State University e tra i coautori dello studio: “Nessun trattamento è efficace nel 100% dei pazienti con Adhd. Per questo ritengo incoraggiante che una buona metà dei bambini abbia risposto al concentrato di micronutrienti, dimostratosi sicuro e ben tollerato. Gli studi futuri dovranno verificare i meccanismi d'azione dei singoli micronutrienti e le risposte dei sottogruppi, per capire come e su chi funziona questo tipo di intervento. Le ipotesi in campo riguardano effetti sul microbiota, su marcatori infiammatori e sulle performance metaboliche della neurotrasmissione”.

Nicola Miglino

 

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