Nutraceutici e dislipidemia: formulazioni consolidate e innovative

12 Ottobre 2022

Diversi nutraceutici sono in grado di ridurre in modo significativo la colesterolemia nell’uomo. Alcuni, peraltro, agiscono anche su infiammazione vascolare, reattività endoteliale e rigidità arteriosa, marcatori surrogati di stress e invecchiamento vascolare. Per non parlare dei probiotici che, risultati alla mano, si stanno aggiungendo di fatto al pool dei nutraceutici ipocolesterolemizzanti di interesse clinico. A parlarcene, Arrigo Cicero, presidente Sinut (Società italiana di nutraceutica), intervenuto sul tema al recente congresso nazionale di Bologna

“Molti nutraceutici hanno dimostrato proprietà anti-dislipidemiche. Alcuni agiscono inibendo l’assorbimento intestinale del colesterolo dietetico e biliare, come fibre, steroli e stanoli vegetali. Altri riducono la colesterolemia inibendo direttamente la sintesi endogena del colesterolo, come, per esempio, il riso rosso fermentato titolato in monacolina K. Infine, alcune molecole facilitano l’escrezione fisiologica del colesterolo come i colagogo-coleretici naturali, tipo il carciofo, o gli stabilizzanti il recettore per le Ldl sulla superficie delle cellule epatiche, come la berberina, che inibisce Pcsk9. Pochi nutraceutici sono in grado, da soli, di ridurre la colesterolemia Ldl in modo significativo e sicuro rispetto a una sola dieta ipocolesterolemizzante: il riso rosso fermentato, già alle dosi di 2,5-3 mg/die, riduce la colesterolemia Ldl di circa il 10-15%, la berberina a dosi di 500-1.000 mg/die del 10-15%, i fitosteroli a dosi di 800-2.400 mg dell’8-12%”.

Come sottolineato da Cicero, in alcuni casi si assiste a effetti aggiuntivi, quali riduzione dell’infiammazione vascolare e miglioramento della reattività endoteliale e della rigidità arteriosa.

“In particolare - precisa - studi clinici controllati hanno dimostrato che estratti di riso rosso fermentato e di berberina e frazione polifenolica del bergamotto inducono la riduzione dei livelli plasmatici di hs-Crp, citochine proinfiammatorie, marcatori di rimodellamento vascolare, come le Mmp 1 e 9, tutti fattori correlati al rischio di malattia cardiovascolare. Inoltre, gli stessi nutraceutici hanno dimostrato di migliorare marcatori strumentali validati di invecchiamento vascolare come la vasodilatazione endoteliale flusso mediata e la velocità dell’onda di polso carotideo-femorale. Inoltre, per il solo riso rosso fermentato, a dose piena, esiste un singolo grande trial di intervento condotto su quasi 5 mila pazienti cinesi in prevenzione secondaria, nel quale il nutraceutico si è dimostrato significativamente più efficace del placebo in termini di riduzione del rischio di recidiva di infarto, morte per cause cardiache e morte per tutte le cause”.

Infine, è recente l’osservazione di un effetto della supplementazione con probiotici specifici, specie lactobacilli, su colesterolemia Ldl e altri parametri di rischio cardiometabolico quali insulino-resistenza e Tmao.

“Il Lactobacillum plantarum Ldl, per esempio, si caratterizza, per una importante capacità di adsorbire sulla sua superficie il colesterolo luminale e per produrre idrolasi specifiche in grado di idrolizzare gli acidi biliari e quindi interrompere il circolo entero-epatico del colesterolo”, conclude Cicero. “Questo lo rende particolarmente interessante per una sua associazione con riso rosso fermentato”. (n.m.)

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