L’obiettivo era verificare l’effetto su fagociti mononucleati di sangue periferico (monociti/macrofagi e cellule dendritiche), in relazione, nello specifico, all’espressione di alcune molecole chiave sulla superficie cellulare.
Sono stati coinvolti 12 adulti sani, di età compresa tra i 30 e i 40 anni. Suddivisi in due gruppi, hanno consumato, una volta al giorno per sei settimane, una bevanda contenente latte fermentato con 1,0 × 1011 Cfu di LcS o, nei controlli, una a base di latte non fermentato.
Dai campioni di sangue periferico, sono stati isolati, a inizio e fine studio, monociti/macrofagi e cellule dendritiche, andando a indagare le variazioni nell’espressione di alcune molecole di superficie. Nel gruppo attivo, rispetto ai controlli, si è notato un aumento dell’espressione di:
- Hlaabc: coinvolto nei meccanismi di presentazione dell’antigene alle cellule T.
- Mica: attivatore delle cellule Natural killer
- Cd 40, recettore coinvolto nell’azione di stimolo nei confronti di linfociti T e B.
- Gpr 43: coinvolto nell’omeostasi della mucosa intestinale.
“I nostri risultati evidenziano la capacità del probiotico di interferire con i meccanismi coinvolti nell’immunità innata e acquisita”, commentano gli Autori. “Questa ricerca, perciò, rappresenta il primo passo per arrivare a comprendere, da una parte, l’interazione, tra LcS e sistema immunitario e, dall’altra, i benefici per la salute che ne potrebbero derivare”.