Partendo da un pool iniziale di 190 studi, i ricercatori ne hanno selezionati 16, pubblicati tra il 2003 e il 2021, condotti principalmente negli Stati Uniti e in Europa, per un totale di 700 mila donne coinvolte, di età pari o superiore a 18 anni, la cui salute cardiovascolare è stata monitorata per una media di 12,5 anni.
I risultati dell'analisi hanno mostrato come seguire scrupolosamente i dettami della Dieta mediterranea, con un’alimentazione ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e olio d’oliva e un basso consumo di dolci, carne e prodotti caseari, riduca nelle donne del 24% il rischio di malattie cardiovascolari e del 23% di morte per qualsiasi causa.
L’incidenza di malattia coronarica è risultata più bassa del 25%. Inferiore anche il rischio di ictus, anche se non in maniera statisticamente significativa.
Tra i limiti della ricerca, come riconosciuto dagli stessi Autori, “il fatto che tutti gli studi analizzati erano osservazionali e si basavano su questionari sulla frequenza alimentare auto-riportati. Inoltre, i vari fattori potenzialmente confondenti variavano tra i diversi studi presi in esame”.
Così concludono: “Le malattie cardiovascolari rappresentano oltre un terzo di tutti i decessi nelle donne di tutto il mondo. Sebbene una dieta sana sia un elemento chiave della prevenzione, gli studi clinici più rilevanti tendono a includere relativamente poche donne o non riportano i risultati in base al genere. Le stesse linee guida sul rischio cardiovascolare oggi disponibili non fanno differenze in base al sesso. Gli effetti della dieta mediterranea sull'infiammazione e sui fattori di rischio cardiovascolare sono tra le possibili spiegazioni di quanto da noi osservato e i vari componenti di questo modello alimentare, ricco di polifenoli, acidi grassi omega-3 e fibre e a ridotto carico glicemico, possono tutti contribuire a un migliore profilo di rischio cardiovascolare. Tuttavia, i meccanismi alla base di questo effetto di genere vanno indagati, anche in relazione ad alcune fattori di rischio tipicamente femminili, quali, per esempio, la menopausa precoce, la pre-eclampsia e il diabete gestazionale”.
Nicola Miglino