Ricerche precedenti avevano già dimostrato come la chemioterapia per il cancro al pancreas metastatizzato a volte si riveli efficace e altre no, una differenza che qualcuno ha ipotizzato correlata alla dieta.
In questo nuovo studio, i ricercatori hanno esaminato la possibilità che alcuni microrganismi nel microbiota intestinale svolgano un ruolo in questo processo.
Il lavoro è iniziato dall’esame di campioni del microbiota intestinale di pazienti affetti da cancro al pancreas, da cui sono emerse differenze tra i responder e non responder alla terapia.
Per comprendere meglio in che modo il microbiota intestinale potrebbe svolgere un ruolo sui risultati della chemioterapia, i ricercatori hanno raccolto anche campioni di sangue, osservando livelli più elevati di acido indol-3-acetico (3-Iaa) nei pazienti responder. Utilizzando modelli sperimentali animali, il team ha quindi provato ad aggiungere 3-Iaa direttamente al cibo dagli animali e ha scoperto che sono diventati più reattivi anche al trattamento chemioterapico.
Il team di ricerca ha notato che il 3-Iaa è triptofano dipendente e test sperimentali successivi hanno rivelato che l'aumento della quantità di cibo contenente triptofano potrebbe rappresentare un supporto all’efficacia della chemioterapia. L’azione del 3-Iaa, secondo gli Autori, sembra correlata a una modulazione dei neutrofili. Conclusione: il microbiota intestinale può rappresentare un importante alleato nella lotta contro il tumore mediante la sintesi di sostanze che poi saranno veicolate con la circolazione ematica alla massa tumorale dove produrranno una “spinta” alla chemioterapia, mediante solleciti funzionali al sistema immunitario.
Nicola Miglino