“È solo dal connubio di questi elementi, nonché dal lavoro sinergico tra nefrologi e dietisti/nutrizionisti, che può essere implementata una strategia in grado rallentare significativamente la progressione della malattia ed evitare la dialisi”, commenta Massimo Morosetti, presidente Fir (Fondazione italiana rene). “In presenza di Mrc, infatti, la dieta ipoproteica controlla i sintomi degli stadi avanzati e contribuisce a ritardare l’ingresso in dialisi. Le diete per queste condizioni devono essere personalizzate sui singoli casi, tenere conto delle patologie associate e in molti casi prevedere alimenti speciali come, per esempio, cibi aproteici che in alcune Regioni sono acquistabili mediante contributo del Ssn”.
Claudia D’Alessandro, coordinatrice del Gruppo di studio Asand (Associazione scientifica alimentazione, nutrizione e dietetica) “Malattie renali”: “La terapia nutrizionale offre benefici ormai ampiamente descritti nella letteratura scientifica: induce cambiamenti metabolici favorevoli, previene o corregge segni e sintomi dell’insufficienza renale e ritarda l’inizio della dialisi. L’approccio in genere adottato è graduale, con regimi dietetici semplificati, che tengono conto non solo della funzionalità renale residua e del tasso di progressione, ma anche degli aspetti socioeconomici, psicologici e funzionali”.
Secondo Gaetano Piccinocchi, tesoriere Simg (Società italiana di medicina generale e delle cure primarie) “è necessario intervenire sulla malattia renale fin dalle sue fasi più precoci, all’interno di un percorso strutturato e condiviso fra specialisti diversi e Mmg a costituire un fronte unito nella diagnosi e assistenza a malati con cronicità di lunga e talvolta lunghissima durata”.
Una mozione condivisa anche da Luigi Cimmino Caserta, responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo Kraft-Heinz, che detiene il marchio Aproten: “Oggi, mantenere al centro la persona con Mrc significa soprattutto lavorare in modo sinergico tra specialisti, Mmg, dietisti, farmacisti e istituzioni per far sì che tutti i pazienti, in tutte le Regioni, abbiano accesso a una corretta diagnosi differenziale e, ove necessario, a un trattamento integrato per offrire le più avanzate terapie farmacologiche, accanto alla migliore terapia dietetico-nutrizionale”.
Conclude Ersilia Troiano, Presidente Asand: “La Giornata mondiale del rene è una occasione per sostenere con forza il diritto a un’assistenza nutrizionale appropriata. Il futuro che auspichiamo è che tale diritto si concretizzi grazie a una maggiore omogeneità dei servizi sul territorio nazionale, all’allocazione di risorse adeguate, a una copertura migliore dei servizi di dietetica all’interno dei Sistemi sanitari regionali e, più in generale, all’integrazione dell’assistenza nutrizionale nelle politiche di salute e degli interventi sulle patologie critiche o croniche”.