Questo l’incipit del documento\appello promosso dall’Associazione italiana medici per l’ambiente-Isde Italia assieme a Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici) con l’adesione, a oggi, di Slow Medicine, Wwf, Cipomo, FederBio, Fondazione Allineare Sanità e Salute, Organismo toscano per il governo clinico, Gufi, Navdanya International, Aida, Rete Humus e Terra Nuova Edizioni.
“Per la ripresa economica e sociale occorre un grande piano di sviluppo sostenibile basato sulle energie realmente rinnovabili, su un’agricoltura improntata ai principi dell’agroecologia, sul recupero della biodiversità e non su grandi opere impattanti su ambiente e salute. Occorre un piano pluriennale per la messa in sicurezza del suolo e delle infrastrutture esistenti, la bonifica delle aree inquinate, la rigenerazione urbana, l’adeguamento sismico degli edifici e la messa in sicurezza della rete acquedottistica, il potenziamento della rete ospedaliera pubblica.
Chiari segnali di una presa di consapevolezza e della volontà d’inversione di tendenza potrebbero venire, tra l’altro, dall’approvazione della legge sull’agricoltura biologica da tempo ferma in Senato, da quella sul blocco totale del consumo di nuovo suolo, dall’adeguata tutela del patrimonio forestale e boschivo, dalla moratoria sull’implementazione di tecnologie digitali non ancora adeguatamente testate.
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