L’ipotesi di indagine si basava da una parte sulle capacità da parte del resveratrolo di attivare la proteina Sirt1 che gioca un ruolo cruciale in condizioni di stress metabolico come, per esempio, in presenza di obesità e, dall’altra, sulla capacità di stimolo dell’attività ossidativa mitocondriale a livello muscolare.
Sono stati reclutati 41 pazienti, tra uomini e donne, in un disegno a gruppi paralleli, in doppio cieco. L’età era compresa tra 40 e 70 anni, con Bmi tra 27 e 35 Kg/m2, quindi persone in sovrappeso/obese, ma non diabetici. Nelle due settimane precedenti l’inizio dello studio, ai partecipanti è stato chiesto di non consumare alimenti ricchi in polifenoli quali, per esempio, uva, vino roso o arachidi.
Sono poi stati suddivisi in due gruppi che, per sei mesi, hanno ricevuto una supplementazione di resveratrolo 150 mg/die o placebo. A inizio e fine studio sono stati rivelati diversi parametri, dalla composizione corporea alla pressione sanguigna, dal metabolismo energetico a riposo, al grasso epatico, dalla qualità di vita sino a una serie di marker ematici tra cui glicemia e lipemia
I risultati hanno messo in evidenza un miglioramento nei valori di emoglobina glicata (HbA1c) nel gruppo resveratrolo rispetto al placebo (35,8 vs 37,6 mmol/mol), ma nessun cambiamento per quanto riguarda tutti gli altri parametri, a partire dalla sensibilità all’insulina sino alla glicemia a digiuno.
“Nel nostro studio, l'integrazione con resveratrolo non ha determinato una maggiore sensibilità all'insulina, così come altri parametri legati alla glicemia sono rimasti inalterati”, sottolinea Patrick Schrauwen, del dipartimento di Nutrizione e Scienze del movimento all’Università di Maastricht e coordinatore dello studio. “L’emoglobina glicata è un marker di controllo glicemico a lungo termine e riflette i valori medi di glucosio plasmatico degli ultimi tre mesi. Tale effetto potrebbe indicare un’azione del resveratrolo sulla capacità di glicosilazione dell’emoglobina o sulla vita media dei globuli rossi piuttosto che sulla riduzione del glucosio circolante”.
Lo studio non ha rilevato differenze sul profilo lipidico (c-Ldl, c-Hdl, C-Tot, trigliceridi) nei due gruppi di trattamento così come i valori di diversi marker legati a potenziali eventi avversi (bilirubina, creatinina, urea, aspartato-aminotransferasi e alanina-aminotransferasi) sono risultati sovrapponibili, a indicare la sicurezza di un’integrazione con resveratrolo.
Così concludono gli Autori: “La supplementazione con 150 mg/die di resveratrolo determina una riduzione dell’HbA1c ma non possiamo escludere che per osservare effetti a più ampio raggio si debba ricorrere a dosaggi più elevati”.
Nicola Miglino