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Ca pancreatico, microbiota possibile bersaglio terapeutico

26 Gennaio 2022

Esiste un solido legame tra microbiota intestinale e cancro del pancreas, tanto che l'integrazione con prebiotici, probiotici tradizionali, probiotici di nuova generazione, simbiotici e terapie come il trapianto di microbiota fecale sono oggi nuove strategie terapeutiche molto studiate nei pazienti colpiti dalla malattia.

Diverse le evidenze. Utilizzando una combinazione di due biomarcatori orali e batterici (Neisseria elongata e Streptococcus mitis) è stato possibile differenziare con una sensibilità del 96,4% e una specificità dell'82,1% i pazienti con adenocacinoma pancreatico rispetto ai soggetti sani. L'abbondanza di Fusobacterium, significativamente più alta nel microambiente intra-tumorale, può essere un marcatore dei pazienti malati rispetto al controllo, contrariamente alla diminuzione del Lactobacillus.

Nel 2021 una ulteriore caratterizzazione: K. pneumoniaeC. bolteaeC. symbiosumS. mutansA. shahii, quattro specie di Bacteroides e due di Parabacteroides si sono rivelati più abbondanti in pazienti con adenocarcinoma pancreatico.

Contemporaneamente, la scoperta che un’abbondanza fecale di B. animalisC. aerofaciensE. ventriosumK. pneumoniaeR. intestinalis S.  thermophilus può essere considerata fattore prognostico per la malattia.

Ultima, ma non meno importante, una significativa riduzione del phylum Firmicutes e un aumento dei Proteobatteri solo tra i pazienti malati.

I pazienti con adenocarcinoma duttale pancreatico hanno, inoltre, un livello ridotto di batteri che producono butirrato. Sapendo, quindi, che la composizione microbica è diversa nel paziente con malattia precoce e avanzata, nonché rispetto ai sani, la disbiosi microbica può essere trattata come un potenziale marcatore diagnostico e fattore prognostico in questa patologia.

Nel 2007 è stato valutato l'impatto dei probiotici (E. faecalisC. butyricum B. mesentericus) sugli esiti dopo pancreaticoduodenectomia, arruolando 64 partecipanti e registrando un’incidenza di complicanze infettive significativamente più bassa nei riceventi probiotici rispetto al gruppo di controllo.

Uno studio prospettico, randomizzato, in doppio cieco ha confrontato pazienti con pancreatite acuta che ricevevano solo prebiotici contenenti inulina, beta-glucano, amido resistente e pectina rispetto a pazienti con, in aggiunta, quattro diversi preparati di lattobacilli con 1010 Cfu. Nel gruppo che ha ricevuto simbiotici, rispetto al controllo, si sono registrati minore incidenza di sindrome da risposta sistemica, minor tasso di insufficienza d'organo tardiva, minore incidenza di insufficienza multiorgano, complicanze settiche e mortalità. 

Sebbene il numero di studi riguardanti il ruolo dei postbiotici nei pazienti affetti da cancro del pancreas sia fortemente limitato, si presume che i meccanismi d'azione possano essere basati su un’azione antinfiammatoria, sul ripristino dell'integrità della barriera intestinale, piuttosto che su un effetto citotossico a livello tumorale. Un esempio essere rappresentato dalla proteina p40, secreta da Lactobacillus rhamnosus GG, che inibisce la rottura della barriera intestinale epiteliale indotta da citochine infiammatori.

A oggi, ci sono ben dieci studi clinici registrati su ClinicalTrials.gov

che stanno indagando il rapporto tra microbiota e cancro del pancreas.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

  • Pancreatic cancer and gut microbiome-related aspects: a comprehensive review and dietary recommendations. Nutrients 2021, 13(12), 4425.
  • Dysbiotic gut microbiota in pancreatic cancer patients form correlation networks with the oral microbiota and prognostic factors.  J. Cancer Res.202111, 3163.
  • The effect of nutrition intervention with oral nutritional supplements on pancreatic and bile duct cancer patients undergoing chemotherapy. Nutrients201911, 1145.

 

 

 

 

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