Questa molecola ha anche dimostrato un ruolo interessante nelle malattie cardiovascolari, neurodegenerative e nel diabete.
Il sulforafano colpisce più bersagli nelle cellule. Responsabile del suo più grande potenziale clinico è l'attivazione della via di segnalazione Nrf2, un fattore di trascrizione considerato il regolatore principale della risposta allo stress ambientale.
Oltre ad attivare questa via, il sulforafano è responsabile della modulazione di alcuni importanti enzimi del citocromo P450 coinvolti nel metabolismo xenobiotico ed è un induttore enzimatico di Fase II agendo su NadPh: NQO1 (chinone reduttasi) e sulla famiglia delle glutatione-S-transferasi, entrambe necessarie per la disintossicazione degli steroidi e l'onnipresente tossina ambientale benzo (a) pirene.
Gli studi preclinici si sono concentrati direttamente sul sulforafano, mentre quelli clinici si sono basati su preparati di germogli di broccoli ricchi di sulforafano o del suo precursore, la glucorapanina.
Prove abbondanti indicano che la il sulforafano, lipofilo e dal basso peso molecolare, viene rapidamente assorbito, raggiunge un’alta biodisponibilità con il picco nel plasma già un’ora dopo l'ingestione, si distribuisce in diversi organi ed è metabolizzato ed escreto nelle urine, principalmente come coniugato N-acetilcisteina (Nac).
Altre note importanti: a pH elevato o neutro, gli isotiocianati come il sulforafano sono i prodotti primari dell'idrolisi del glucosinolato, di cui sono particolarmente ricchi i germogli di broccolo (75% del totale), mentre a pH acido o in presenza di Fe2+ è favorita la produzione di un nitrile, meno bioattivo.
Anche la microflora del colon gioca un ruolo chiave: Bifidobacterium, Lactobacillus e Bacteroides sono stati segnalati per possedere attività simili a quella della mirosinasi, l'enzima coinvolto nella idrolisi dei glucosinolati.
Una serie di studi è stata intrapresa a Qidong, in Cina, una regione nota come "hot-spot" per il carcinoma epatocellulare, per capire se il sulforafano, sotto forma di estratti di germogli di broccoli, e per ora sembra che, nel complesso, la molecola possa modulare metabolismo e la disposizione degli agenti cancerogeni ambientali.
Purtroppo, i tentativi commerciali di produrre integratori a base di sulforafano hanno prodotto principalmente forme con poca o nessuna bioattività, in genere estratti di semi o germogli di broccolo. L'integratore ideale dovrebbe conservare sia il precursore glucorapanina, sia l’enzima mirosinasi e dovrebbe quindi essere costituito dall'ingrediente intero, il germoglio di broccolo, senza che sia stata rimossa l'acqua.
Il sulforafano è significativamente più biodisponibile rispetto ai polifenoli come la curcumina, il resveratrolo e la silimarina, ed è anche significativamente più efficace nell' indurre NQO1, ma i risultati comparativi mettono in discussione l'efficacia clinica di molti degli integratori disponibili di questo fitochimico.
Silvia Ambrogio
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