Olio Evo: sempre più super-food grazie a derivati da scarti della produzione

11 Aprile 2023

Dalle foglie d’olivo è possibile ricavare un estratto in grado di migliorare le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie dell’olio extravergine d’oliva. A queste conclusioni è giunto uno studio i cui risultati sono stati pubblicati di recente su Nutrients. Si aprono, dunque, nuovi scenari per le industrie farmaceutiche, cosmetiche e degli integratori alimentari, invitate a indirizzarsi verso progetti innovativi volti alla rivalorizzazione degli scarti dal grande valore nutraceutico. A parlarcene, Maria Digiacomo, del dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa e coordinatrice della ricerca, che ha visto la collaborazione dei colleghi Doretta Cuffaro, Simone Bertini e Marco Macchia.

Prof.ssa Digiacomo, da quali premesse nasce l’idea del vostro studio?

Alla base vi è il nostro interesse scientifico verso la ricerca delle proprietà salutistiche dell’olio extravergine d’oliva. Infatti, questo alimento, grazie ai polifenoli in esso contenuti, in particolare oleocantale e oleaceina, possiede interessanti proprietà nutraceutiche utili per la prevenzione di molte malattie croniche. Le nostre ricerche si sono rivolte anche alle foglie d’olivo che, nonostante rappresentino un prodotto di scarto derivante dal processo di produzione dell’olio d’oliva, sono ricche di specifici polifenoli come l’oleuropeina, dotata di importanti proprietà bioattive e perlopiù assente nell’olio extravergine di oliva. Da qui l’dea di arricchire gli estratti dell’olio extravergine d’oliva con estratti derivanti dalle foglie d’olivo così da migliorarne il contenuto polifenolico e le proprietà nutraceutiche.

Che tipo di ricerca avete condotto?

Nella nostra ricerca ci siamo focalizzati inizialmente sull’analisi del contenuto in polifenoli degli estratti dell’olio extravergine d’oliva fresco e delle foglie d’olivo, utilizzando specifici metodi analitici. Quindi abbiamo aggiunto varie percentuali di estratto di foglie d’olivo all’estratto di olio extravergine e, dopo analisi del contenuto in polifenoli abbiamo selezionato l’estratto contenente l’8% di foglie in quanto presentava il miglior profilo di polifenoli. Su questo abbiamo eseguito diversi saggi biologici per valutare come e se fossero cambiate le proprietà nutraceutiche rispetto all’estratto singolo dell’olio extravergine di oliva. In particolar modo abbiamo studiato sia l’attività antiossidante che antinfiammatoria, cruciali nell’insorgenza di molte patologie croniche.

Quali evidenze sono emerse dall’analisi dei dati?

L’estratto arricchito presenta un’elevata quantità di polifenoli caratteristici sia di un olio extravergine d’oliva fresco sia delle foglie d’olivo. Il dato più interessante riguarda le attività antiossidante e antinfiammatoria di questo estratto arricchito che risultano di gran lunga migliori rispetto all’estratto di olio extravergine d’oliva singolo, in virtù dell’effetto sinergico dei polifenoli presenti. Infatti, secondo la letteratura, dalla combinazione di più polifenoli non si ha un semplice effetto additivo delle loro attività, ma un effetto sinergico che appunto accresce le proprietà bioattive.

Quali conclusioni se ne possono trarre?

Le foglie d’olivo dall’essere prodotti di scarto possono essere rivalorizzate grazie al loro contenuto di composti bioattivi dotati di proprietà nutraceutiche. Noi abbiamo dimostrato come l’aggiunta di piccole quantità di un estratto di foglie d’olivo possa determinare un miglioramento nelle proprietà dell’estratto di olio extravergine d’oliva stesso, nello specifico nel suo profilo antiossidante e nell’azione antinfiammatoria. Questo nuovo approccio può rappresentare una strategia per valorizzare le foglie di olivo come scarti di grande valore sia nutraceutico che economico e ambientale.

Quali scenari si aprono su questo fronte e quali i filoni di ricerca più promettenti da indagare?

 Al giorno d’oggi vi è una maggiore sensibilità rispetto al passato verso la prevenzione delle malattie e nel mantenimento del benessere, con la ricerca di prodotti naturali in grado di contrastare l’invecchiamento e di prevenire l’insorgenza di malattie. Sotto questo punto di vista, la nutraceutica offre sostanziali opportunità. In particolare, l’olio extravergine d’oliva può davvero essere considerato un super alimento dalle molteplici proprietà salutistiche che meritano di essere approfondite e valorizzate. Non meno importante l’attenzione verso gli scarti derivanti dalla filiera di produzione dell’olio d’oliva, come le foglie ma anche le acque di vegetazione, prodotte in grandissima quantità e che costituiscono un problema ambientale visto il loro costoso e difficoltoso smaltimento. D’altra parte, questi scarti risultano essere dotati di un alto contenuto di polifenoli ad azione nutraceutica. La ricerca deve quindi indirizzarsi verso progetti innovativi volti alla rivalorizzazione degli scarti dal grande valore nutraceutico, in modo che siano spendibili dalle industrie farmaceutiche, cosmetiche e degli integratori alimentari.

Nicola Miglino

 

 

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