Terapie naturali in ginecologia, da Napoli le novità

05 Giugno 2023

Benessere intestinale e vaginale, gravidanza, endometriosi e fibroma uterino. Queste alcune delle aree principali in ambito ginecologico in cui è possibile fare ricorso a un’integrazione, così come emerso nel corso dell’11.mo congresso Sifiog (Società italiana fitoterapia e integratori ostetricia e ginecologia) tenutosi di recente a Napoli.

Nel primo caso, si è parlato dell’α-Lattoalbumina (α-LA), una sieroproteina del latte materno, già nota in letteratura per le sue attività benefiche a livello intestinale. “È in grado di contribuire al miglioramento dell’infiammazione intestinale, spesso associata a una condizione di squilibrio microbico e di supportare la funzione di barriera dell’intestino attraverso la sua attività trofica e mucoprotettiva”, sottolinea Elisa Lepore, Dottore di ricerca in Scienze della vita all’Università di Roma La Sapienza. “Finora in letteratura è stata ben descritta la sua azione soprattutto in riferimento al miglioramento dell’assorbimento di alcuni micronutrienti, tra cui ferro e inositoli. L’α-LA è in grado di modulare la permeabilità intestinale, massimizzando la biodisponibilità di questi micronutrienti e favorendone l’assorbimento. Le ultime ricerche scientifiche, ancora in fase di completamento, suggeriscono un nuovo ruolo. In particolare, evidenze in vitro su modelli di microbiota intestinale e vaginale, hanno dimostrato che l’aggiunta di α-LA può avere un effetto prebiotico. La molecola è in grado di stimolare positivamente la proliferazione di alcune popolazioni batteriche coinvolte nel mantenimento del benessere intestinale e vaginale e di ridurre invece quelle popolazioni microbiche correlate a stati patologici”.

A parlare di supplementazione di acido ialuronico in gravidanza è stata, invece, Laura Avagliano, ginecologa e docente presso l’Università di Milano: “La letteratura scientifica suggerisce che l’acido ialuronico abbia un ruolo anche nella gestazione, in quanto gli enzimi deputati alla sintesi di questo polimero sono espressi a livello dell’interfaccia materno-fetale. Non solo. L’acido ialuronico ad alto peso molecolare sembra indurre anche l’immunotolleranza materna e stimolare specifici recettori del progesterone, ormone fondamentale per la buona evoluzione della gravidanza. È chiaro, però, l’eventuale supplementazione non può e non deve sostituire le terapie farmacologiche convenzionali, dove necessarie. L’integrazione può però essere un contributo che affianca le terapie standard per aiutare a sostenere il corretto timing della gestazione.”

Per quanto riguarda l’endometriosi, Antonio Simone Laganà, ginecologo presso l’Università degli studi di Palermo, ha focalizzato l’attenzione sull’impiego del D-Chiro-Inositolo: “Data la sua funzione di inibitore dell’espressione genica dell’aromatasi, la molecola può trovare impiego per ridurre i livelli di estrogeni e diminuire il rischio di progressione/recidiva di malattia. Il D-Chiro-Inositolo può rappresentare una terapia di prima linea, oltre che nelle pazienti con endometriosi che ricercano una gravidanza, anche nelle donne in cui non è raccomandata l’assunzione di terapia”.

Infine, Andrea Tinelli, direttore della Uoc di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di Scorrano in provincia di Lecce, ha sottolineato come numerosi gruppi di ricerca abbiano messo in evidenza gli effetti positivi sui fibromi uterini dell’Epigallocatechina gallato, una componente polifenolica del tè verde. “Oltre all’approccio chirurgico - spiega Tinelli - si può agire sui sintomi.  Una recente ricerca ha messo in evidenza l’efficacia di molecole naturali come la Vitamina D, che sembra essere un fattore protettivo contro i fibromi, perché consente di fermarne la crescita o addirittura di ridurne le dimensioni e la stessa Epigallocatechina gallato sembra avere effetti positivi ni in preparazione all’intervento chirurgico”. (n.m.)

 

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