Ne abbiamo parlato con Arrigo Cicero, presidente della Società italiana di nutraceutica (Sinut) e prima firma dello studio.
Prof. Cicero, da quali basi è nata l’idea di avviare la ricerca?
I beta-glucani contenuti nelle fibre di avena hanno un noto effetto ipocolesterolemizzante nell'uomo, tanto che sono uno dei pochi nutraceutici ad avere un claim Efsa positivo in tal senso. La maggior parte degli studi, tuttavia, deriva da autori nord-americani e mancavano dati sulla conferma di tale effetto in soggetti che assumano una dieta di tipo mediterraneo, quindi di per sé già ricca in fibra.
Come avete proceduto dal punto di vista sperimentale?
Abbiamo condotto uno studio clinico randomizzato con disegno in cross-over in doppio cieco contro placebo, rappresentato da consumo di fibra neutra, non arricchita in beta-glucani, coinvolgendo 83 soggetti sani caratterizzati da lieve ipercolesterolemia, seguiti per due periodi di 8 settimane intervallati da wash-out di 4 settimane per verificare al meglio la differenza fra pre- e post-trattamento
Quali dati sono emersi?
I risultati hanno mostrato chiaramente come la supplementazione con 3 gr/die di fibra d'avena arricchita in bera-glucani è stata associata a riduzione media della colesterolemia Ldl del 15%, con paralleli effetti positivi su colesterolemia totale e Hdl.
A cosa è attribuibile l’azione benefica sulla colesterolemia da parte dei beta-glucani?
Le fibre di per sé svolgono un'azione di sequestro nel lume intestinale del colesterolo dietetico e di quello trasportato dai sali biliari, ma anche dei grassi saturi. Le fibre d'avena sembrano particolarmente efficienti per la loro peculiare viscosità, specie quando assunte con prodotti lavorati e standardizzati.
Avete anche indagato gli effetti su glicemia a digiuno e funzionalità intestinale. Risultati?
Non si è osservato effetto sulla glicemia e sulla funzionalità intestinale perché sono stati arruolati soggetti con glicemia normale e senza disturbi dell'alvo. In particolare, la funzionalità intestinale è stata monitorata come parametro di sicurezza, perché molte fibre possono causare gonfiore addominale e alterazione dell'alvo, cosa che non si è verificata nel nostro studio.
Nicola Miglino