L’impiego di multivitaminici potrebbe presto rivelarsi un utile supporto nel rallentare il decadimento delle funzioni cognitive correlato all’età. È quanto emerge dai risultati preliminari dello studio Cosmos-Mind, annunciati in anteprima lo scorso novembre a Boston, nel corso della 14.ma edizione della “Conference clinical trials on Alzheimer’s disease”.

Una supplementazione con corpi chetonici potrebbe contribuire a migliorare il flusso ematico cerebrale e le funzioni cognitive in soggetti obesi. Sono i risultati di uno studio canadese pubblicato su The journal of physiology che ha coinvolto per il momento un piccolo gruppo di volontari ma che segna una prima indicazione di una possibile applicazione dei ketone bodies in ambito neurocognitivo in caso di obesità.

Una dieta ricca in flavonoidi previene il rischio di decadimento cognitivo con l’età, secondo i risultati di uno studio pubblicato di recente su Neurology, organo ufficiale dell’American academy of neurology, realizzato con il contributo dei National institutes for health (Nih).

Un fitocomplesso estratto dalla buccia del limone per rallentare il declino cognitivo negli anziani. La sfida viene lanciata dall’Irccs Istituto centro San Giovanni di Dio-Fatebenefratelli di Brescia che, nei giorni scorsi, ha annunciato l’avvio di uno studio pilota randomizzato, controllato vs placebo, per valutare l’effetto clinico e biologico di un estratto dalla buccia di limone, standardizzato nel contenuto di auraptene e naringenina (400 mg/die), su funzione cognitiva e alcuni biomarcatori in anziani con declino cognitivo soggettivo.

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