Anche nel corso del 2022 è proseguita la crescita del giro d’affari sviluppato in supermercati e ipermercati dal paniere dei prodotti alimentari che segnalano sull’etichetta la presenza di almeno un cosiddetto ingrediente benefico, dalla mandorla, al mirtillo, all’avena, per fare qualche esempio. Aumentano i fatturati, ma calano i volumi, segno evidente dell’incremento dei prezzi. A segnalarlo, la 13.ma edizione dell'Osservatorio Immagino di GS1 Italy, lo studio semestrale che monitora i fenomeni di consumo nella Gdo incrociando le informazioni sulle etichette dei prodotti digitalizzati e i dati di NielsenIQ di venduto e consumo.
Aggiunge qualità alla dieta e aiuta a migliorare il profilo lipidico, in particolare agendo su colesterolo totale e Ldl. Nessun effetto, però, su grasso viscerale, peso corporeo e circonferenza vita in caso di sovrappeso/obesità, così come su altri marker di rischio cardiometabolico. Queste le conclusioni del più ampio studio clinico mai condotto sui benefici di un consumo regolare di avocado, frutto ricco di fibre e acido oleico che diverse analisi precedenti hanno segnalato come protettivo sulla salute cardiometabolica.
Il frutto di avocado Hass (Persea americana) costituisce almeno il 90% degli avocado consumati negli Stati Uniti e la maggior parte di quelli consumati in tutto il mondo. Con una consistenza cremosa, è ricco di acido oleico, fibre, micronutrienti e sostanze fitochimiche. Studi clinici e osservazionali hanno identificato diversi effetti sulla salute dell'avocado Hass dovuti principalmente alla combinazione unica di alto rapporto acido oleico/Sfa, una fibra prebiotica e viscosa multifunzionale, una densità energetica relativamente bassa.
Scoppia la moda della frutta esotica made in Italy con le coltivazioni che in meno di tre anni sono raddoppiate superando i mille ettari fra Puglia, Sicilia e Calabria per affrontare le nuove temperature bollenti causate dai cambiamenti climatici. Tra i prodotti più in voga, l’avocado, che, secondo il rapporto Agricultural Outlook 2021-2030 di Ocse e Fao sarà il frutto tropicale più commercializzato entro il 2030, anno in cui la produzione dovrebbe arrivare a 12 milioni di tonnellate superando ananas e mango.