Pnrr e nutraceutici, alleati per un nuovo modello di medicina preventiva

21 Settembre 2022

Nutraceutici con un ruolo primario in un modello di assistenza territoriale che prenda in carico le persone con fattori di rischio nella fase più precoce, che educhi ai corretti stili di vita e che programmi i tempi dell’attività di assistenza. L’auspicio è quello espresso da Carlo Ranaudo, docente di Strumenti di gestione terapeutica clinica ed economica presso il dipartimento Farmacia dell’Università di Salerno, durante la sua relazione al recente congresso nazionale Sinut di Bologna (Società italiana di nutraceutica) dal titolo Pnrr e nutraceutici: vicini o lontani?

“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza può rappresentare un’occasione unica per ridisegnare la sanità in Italia”, sottolinea Ranaudo. “A oggi il modello ospedalocentrico basato sui Drg, sulle schede di dimissioni ospedaliere, sulla malattia più che sul paziente, ha dimostrato tutta una serie di limiti di cui il primo e forse decisivo è la impossibilità di sostenere il Sistema sanitario nazionale con i suoi tre principi cardine: universalità, uguaglianza ed equità. La pandemia ha reso evidente un aspetto strutturale della nostra società: l’Italia è un paese vecchio, abbiamo cinque anziani per ogni bambino, 24 milioni di persone hanno una malattia cronica, e la metà soffre di pluri-cronicità. La cronicità costa quasi 70 miliardi di euro all’anno. È indispensabile, pertanto, un cambio di fondo”.    

Ecco, così, secondo Ranaudo, che può venire il soccorso il Pnrr con la sua Missione 6 che definisce gli standard del nuovo modello di assistenza territoriale basato sulla presa in carico del paziente.

“Nascono case e ospedali di comunità, si definiscono i ruoli dei Distretti sanitari, delle Aggregazioni funzionali territoriali, così come, in modo perentorio, modalità e tempi di attuazione, ma soprattutto si pone l’attenzione sul concetto di prevenzione”, precisa Ranaudo. “Una medicina di iniziativa che prenda in carico le persone con fattori di rischio nella fase più precoce, che educhi ai corretti stili di vita e che programmi i tempi dell’attività di assistenza. Una medicina personalizzata, proattiva e soprattutto partecipativa che mira all’aderenza e alla condivisione del paziente. In questo nuovo contesto possono assumere un ruolo primario i nutraceutici come supporto alla gestione dei corretti stili di vita e alla prevenzione della malattia nel paziente con accertati fattori di rischio. Nutraceutici di qualità con solide basi scientifiche, che con una comunicazione etica e corretta possano essere vicini agli operatori sanitari e ai pazienti nella realizzazione di questo modello di assistenza territoriale”.

Nicola Miglino

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