Agricoltura cellulare: ecco il cibo del futuro secondo Enea

13 Maggio 2024

Il futuro, per le nostre tavole, si chiama agricoltura cellulare. In sostanza, stando a quanto riferito da Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) in merito alle proprie ricerche sul campo, si tratta, a partire da vegetali di interesse agronomico, della produzione di alimenti con un’ampia varietà di molecole utili alla salute, senza erosione di suolo e perdita di biodiversità.

Coltivate in ambienti controllati, le cellule vegetali possono rappresentare una biomassa alimentare innovativa e di qualità, basata su modelli produttivi che consentono di superare i problemi legati al crollo di produttività di alcune colture ma anche di limitare lo sfruttamento delle risorse naturali, come terra e acqua, riducendo gli scarti di produzione e il ricorso a prodotti fitosanitari.

“Questi alimenti - precisa Enea in un comunicato - vengono prodotti con una tecnologia consolidata che ha consentito l’estrazione di principi farmaceutici sfruttando l’enorme corredo biochimico naturale delle cellule vegetali. In buona sostanza, a partire da un espianto vegetale di interesse e sfruttando le caratteristiche proprie delle cellule vegetali, si ottiene la moltiplicazione delle stesse in una coltura liquida che può avvenire in bioreattori simili a quelli già usati per il lievito con cui si producono pane e birra”.

Secondo l’Agenzia, esistono evidenze che tali alimenti possano sviluppare valori nutrizionali, sensoriali e di digeribilità simili, o migliori, delle piante di provenienza. Tra gli altri benefici per il consumatore, l’assunzione di un alimento ricco di molecole benefiche nello stato in cui sono presenti in natura - il cosiddetto fitocomplesso - senza ricorrere ad alimenti added with con rischi per la sicurezza alimentare. Dalle colture cellulari vegetali sarà inoltre possibile ricavare alimenti freschi, per esempio in forma di composte e di ingredienti per smoothies, ma, come dimostrato anche da alcuni studi internazionali, esistono evidenze che si possano produrre anche bevande e prodotti lavorati, come la cioccolata.

“In futuro, sarà sempre più difficile rifornire la popolazione di alimenti derivati da materie prime vegetali in quantità e qualità sufficienti”, evidenzia Silvia Massa, ricercatrice del laboratorio di Biotecnologie dell’Enea. “Anche incrementare la superficie coltivabile non è realistico. Si pone, dunque, un problema rilevante di individuazione di nuovi sistemi di approvvigionamento di materie prime vegetali nell’ottica di un’alimentazione sana e sicura”.

Inoltre, la possibilità di modulare l’accumulo di sostanze utili alla salute in funzione dei parametri di crescita, apre la strada alla produzione di cibi “personalizzati”.

Enea, attraverso le attività del laboratorio Biotecnologie della Divisione Biotecnologie e agroindustria, svolge da anni studi su produzioni vegetali, colture cellulari vegetali e produzione ed estrazione di molecole bioattive in sistemi di produzione vegetali. In collaborazione con il Laboratorio Bioprodotti e bioprocessi, abbina a questi studi da un lato lo sviluppo di tecniche di lavorazione come i processi di micro-incapsulamento mediante spray-drying, per preservare le caratteristiche nutrizionali delle cellule vegetali e, dall’altro, la realizzazione di indagini sulle attitudini del consumatore verso questo modello di consumo. (n.m.)

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