Acidi grassi trans, nuove norme: nei prodotti industriali non oltre il 2%

07 Aprile 2021

Dallo scorso primo aprile il contenuto di acidi grassi trans nei prodotti industriali deve essere inferiore al 2% della quantità totale di grassi presente nel prodotto confezionato. È infatti entrato in vigore il nuovo regolamento Ue per il quale si sono strenuamente battute l'Unità di prevenzione e protezione del Cnr di Roma e la Siprec (Società italiana per la prevenzione cardiovascolare), in collaborazione con altre società scientifiche, fondazioni e associazioni che si occupano in Europa di prevenzione cardiovascolare nell'ambito dell'European heart network (Ehn) di Bruxelles.

Secondo Cnr e Siprec “ciò concorrerà a ridurre il rischio cardiovascolare in Italia e in Europa, come ben dimostrato da esperienze in altri Paesi europei e non. La Danimarca, che già nel 2004 ha attuato una politica di riduzione del contenuto di acidi grassi trans nei prodotti industriali, ha ridotto le morti cardiovascolari del 3,2%, dato migliore rispetto agli altri Paesi europei. Il comune di New York City ha imposto ai ristoranti di sostituire gli acidi grassi trans con grassi più salutari: anche qui, si è registrata una riduzione della mortalità cardiovascolare del 4,5% negli anni successivi a tale provvedimento restrittivo”.

La fonte alimentare prevalente dei trans sono i cosiddetti grassi vegetali parzialmente idrogenati, di origine industriale: i trans si formano, infatti, durante la solidificazione degli oli effettuata per produrre le margarine. Comunque, se attualmente la maggior parte delle margarine moderne, in genere soffici e spalmabili, è a basso tenore di trans, i grassi trans, per il loro costo contenuto e la loro stabilità, vengono ancora impiegati in molti prodotti da forno e preparazioni dolciarie, soprattutto industriali. Questi grassi tendono ad aumentare la colesterolemia totale ed Ldl e a diminuire il colesterolo Hdl, peggiorando quindi il rapporto tra queste due frazioni, ma soprattutto, possiedono un’azione pro-infiammatoria che concorre a spiegare le evidenze degli studi che indicano come un aumento del consumo di trans di origine industriale si associ a un aumento del rischio cardiovascolare.

Nicola Miglino

 

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