Oms e Fao: sicurezza alimentare entri nell’agenda pubblica

09 Giugno 2021

Ogni anno 600 milioni di persone contraggono circa 200 diversi tipi di malattie di origine alimentare, in gran parte i più poveri e i più giovani, e ben 420.000 muoiono. Questi i numeri che hanno caratterizzato il lancio della Giornata mondiale della sicurezza alimentare 2021, proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite e che si celebra ogni anno il 7 giugno.

La ricorrenza, giunta quest'anno alla terza edizione, si è posta come obiettivo quello di prevenire, individuare e gestire i rischi di origine alimentare e di richiamare le istituzioni a inserire la sicurezza alimentare nell’agenda pubblica. Slogan dell’edizione 2021: "Cibo sicuro ora per un domani sano".

“Le malattie di origine alimentare sono spesso invisibili all’occhio umano, in quanto causate da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche che entrano nel corpo attraverso cibo o acqua contaminati”, sottolineano Fao e Oms, le due agenzie specializzate dell’Onu che hanno sostenuto l’iniziativa. “Pertanto, migliorare la sicurezza alimentare e quindi l’accesso al cibo sano vuol dire migliorare la salute delle persone e la loro aspettativa di vita.

Con l'emergenza Covid-19, il tema della sicurezza alimentare è diventato anche più importante perché, sebbene il virus Sars-CoV-2 non sia trasmesso dal cibo, per la Fao, la pandemia “ha portato a una sensibilizzazione su tutto quello che riguarda igiene, resistenza antimicrobica, malattie zoonotiche, impatto dei cambiamenti climatici e frodi alimentari. Nello stesso tempo si è reso evidente il ruolo dell’innovazione tecnologica per arrivare a una maggiore sostenibilità delle coltivazioni, ma anche per evidenziare le vulnerabilità nei sistemi di produzione e controllo degli alimenti”.

L’Italia, dal punto di vista della sicurezza alimentare, ha una posizione di avanguardia in Europa. Come emerge da un'analisi della Coldiretti realizzata sulla base dell'ultimo rapporto dell’Efsa, nella Penisola, in questi ultimi dieci anni le vendite di pesticidi sono diminuite del 32% e i cibi e le bevande italiane risultano sei volte più sicuri di quelli degli altri Paesi. Dall'analisi, che ha riguardato 96.302 campioni di alimenti in vendita nell'Unione europea, emerge inoltre che i prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari sono pari al 5,6% rispetto alla media Ue dell'1,3% e ad appena lo 0,9% dell'Italia.

“È necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute”, dice Ettore Prandini, presidente della Coldiretti.

In occasione della Giornata mondiale della sicurezza alimentare di quest’anno, proprio l’Efsa ha avviato la campagna di comunicazione #EUChooseSafeFood che si svolgerà per tutta l’estate 2021. L’obiettivo è di “sensibilizzare i cittadini alla scienza alla base dei nostri alimenti e di raccontare la storia degli scienziati che si adoperano per garantirne la sicurezza: bisogna incoraggiarli a pensare in modo critico alle loro scelte quotidiane riguardanti gli alimenti”. (n.m.)

 

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