La supplementazione dietetica giornaliera con fitosteroli esercita un effetto clinicamente significativo sulla colesterolemia, soprattutto in soggetti già aderenti a una dieta di tipo mediterraneo. Queste le conclusioni dello studio Desco, di recente pubblicato su Nutrients. A parlarcene, Federica Fogacci, del dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche dell’Università di Bologna Alma Mater, tra gli autori della ricerca.
Il ricorso a un approccio nutraceutico nella gestione delle dislipidemie va affermandosi sempre più nella pratica clinica quotidiana. Il successo del risultato, però, non dipende solo dal principio attivo e dal dosaggio, ma anche dalla corretta formulazione del prodotto. Ecco allora che un gruppo di esperti della Società italiana formulatori in nutraceutica (Sifnut) ha preso in esame, su Nutrients, i dati oggi disponibili su alcuni dei nutraceutici più ampiamente diffusi in prevenzione cardiovascolare, evidenziandone la biodisponibilità e le strategie formulative più adatte. Ne parliamo con Alessandro Colletti, dipartimento di Scienza e Tecnologia del farmaco, Università degli Studi di Torino.
Presentato al recente congresso della Fimmg (Federazione italiana dei medici di medicina generale) tenutosi a Villasimius (Ca) un documento sull’uso più corretto e appropriato dei fitosteroli in ambito cardiovascolare elaborato da un tavolo interdisciplinare comprendente farmacologi, nutrizionisti ed esponenti della Medicina generale. Le indicazioni traggono origine da una recente pubblicazione che fornisce un utile supporto per la pratica clinica con indicazioni per un uso corretto di questi prodotti.
Quali sono i principi attivi di origine vegetale che aumentano la capacità del c-Hdl di proteggere le arterie favorendo la rimozione del colesterolo proaterogeno? A questa domanda ha provato a dare risposta una review da poco pubblicata su Phytoherapy research che ha preso in esame le principali evidenze sulla capacità di diversi fitochimici, dai polifenoli, agli alcaloidi, ai carotenoidi, ai fitosteroli, agli acidi grassi, di promuovere l’efflusso di colesterolo dai macrofagi della parete arteriosa.