Ibs, ecco firma microbica che predice la risposta a dieta low Fodmap

23 Novembre 2021

Identificati ceppi batterici in grado di predire la risposta a una dieta a basso contenuto di Fodmap in pazienti con sindrome dell’intestino irritabile. Una scoperta, pubblicata su Gut,  che apre la strada a nuove possibilità di trattamento di una patologia che, solo in Italia, colpisce circa 250 mila persone, secondo i dati di Amici onlus.

Come noto, la dieta low Fodmap (Fermentable oligo-di-mono-saccharides and polyols), ovvero a basso contenuto di oligosaccaridi, disaccaridi monosaccaridi e polioli, rappresenta un intervento raccomandato al fine di controllare i sintomi di Ibd, ma poco si sa dei meccanismi genetici e molecolari di tali effetti.

Ecco così che un gruppo di ricercatori inglesi ha preso in esame campioni fecali di 56 persone affette da Ibd e 56 loro conviventi sani con l’obiettivo di identificare profilo microbico e geni coinvolti nel metabolismo di nutrienti tipici di una dieta Low Fodmap.

I campioni sono stati esaminati prima e dopo quattro settimane di dieta a basso contenuto di Fodmap.

Nei soggetti con Ibs, l’esame prima dell’inizio della dieta ha consentito la suddivisione in due gruppi sulla base della “firma” microbica: profilo “patogeno” e “sano”. Il primo, ricco in Firmicutes sp, C. difficile, C. sordellii, C. perfringens, Streptococcus parasanguinis e Streptococcus timonensis, nonché di batteri produttori di acido lattico. In questi soggetti, i ricercatori hanno notato una sovraespressione di geni batterici coinvolti nel metabolismo di aminoacidi e carboidrati che, a loro giudizio, potrebbe spiegare l’eccesso di metaboliti legati a sintomi dell’Ibs.

Quello “sano”, invece, aveva una composizione sovrapponibile a quella del gruppo dei conviventi senza malattia.

Dopo quattro settimane di trattamento dietetico, il profilo “sano” dei soggetti con Ibs si è confermato simile a quello del gruppo di controllo.

Per contro, quello che era il profilo patogeno ha visto un arricchimento di Bacteroides a discapito dei Firmicutes e un ridimensionamento dell’espressione genica anomala.

I sintomi di Ibs sono migliorati in tre casi su quattro, ma la risposta clinica alla dieta a basso contenuto di Fodmap è stata maggiore in quelli con Ibs e firma microbica iniziale patogena.

"Le prove sono convincenti, ma sono necessari altri studi che confermino una correlazione diretta tra tipologia di nutriente, popolazione microbica intestinale ed espressione genica”, affermano gli autori. “Si apre, però, una nuova prospettiva terapeutica, che vede nella firma microbica il discrimine tra chi può rispondere o meno a una dieta a basso contenuto di Fodmap”.

Nicola Miglino

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