Quaranta partecipanti in peri- e post-menopausa precoce, di età compresa tra 45 e 60 anni, sono state assegnate in modo casuale all'assunzione giornaliera di una (braccio 1, 392 mg) o due (braccio 2, 784 mg) capsule di estratto di ribes nero o un placebo (braccio 3) per sei mesi.
Gli effetti su densità minerale ossea, microbiota intestinale e biomarcatori infiammatori e immunitari del sangue sono stati valutati utilizzando DXA e campioni di feci e sangue a digiuno.
I risultati hanno mostrato un effettivo rallentamento della perdita di densità minerale ossea su tutto il corpo. Nel gruppo che aveva assunto due capsule si sono registrati addirittura aumenti complessivi della densità minerale ossea alla fine dei sei mesi.
Gli effetti protettivi potrebbero essere dovuti alla soppressione delle citochine osteoclastiche. Le analisi, infatti, hanno evidenziato come l’integrazione abbia determinato una diminuzione dei livelli di interleuchina-1 beta e RANKL, entrambe chiamate in causa nei processi favorenti il riassorbimento osseo. Un mediatore di questa azione benefica, potrebbe essere il microbiota intestinale, giacché si è evidenziata una prevalenza dose-correlata del ceppo Ruminococcus 2.
Così commentano gli Autori: “I ribes neri hanno attirato la nostra attenzione in quanto contengono la maggiore quantità di antocianine tra le bacche comunemente consumate quali mirtillo, mora, lampone e mirtillo rosso. È stato dimostrato che le antocianine esercitano effetti benefici sulla salute attraverso le loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie e influenzano la composizione microbica intestinale. A questo punto riteniamo necessari studi clinici su larga scala sui potenziali benefici di questa supplementazione e sulla correlazione tra Ruminococcus 2 e conservazione della massa ossea nelle donne in postmenopausa”.
Nicola Miglino