In termini generali, sia l’approccio chetogenico che quello a basso contenuto di grassi hanno portato a una perdita di peso clinicamente significativa, a una riduzione del grasso corporeo e al miglioramento di colesterolemia e sensibilità all'insulina. La frequenza mestruale veniva misurata con test autoriferiti bisettimanali.
Mentre le donne che seguivano diete a basso contenuto di grassi non hanno segnalato alcun cambiamento nei loro cicli mestruali, molto è accaduto tra coloro che avevano seguito un approccio chetogenico.
Undici delle tredici partecipanti in che avevano raggiunto la chetosi nutrizionale, infatti, hanno segnalato almeno un cambiamento nella frequenza mestruale, nell'intensità o in entrambi i casi durante l'intervento. Sei donne che non avevano il ciclo da più di un anno, lo hanno visto riattivarsi. Una partecipante di 33 anni ha avuto il ciclo per la prima volta dopo essere stata in chetosi nutrizionale per cinque giorni. Le due donne che non hanno segnalato alcun cambiamento nei loro cicli stavano assumendo contraccettivi orali, mentre le altre no.
"È stata solo la presenza di chetoni a modificare sostanzialmente il ciclo mestruale", sottolinea Madison Kackley, autrice principale dello studio e docente di Scienze umane presso la Ohio State University. “La nostra ipotesi, dopo aver visto questi risultati, è che la presenza di chetoni possa avere ricadute su funzioni endocrine, cognitive e metaboliche. Nel nostro laboratorio, stiamo lavorando proprio per individuare i meccanismi che spiegano questa associazione: negli Stati Uniti, si stima che dal 5 al 7% delle donne in età riproduttiva trascorrano tre mesi senza ciclo ogni anno”.