Ftalati, studio Usa correla esposizione a elevati tassi di mortalità

13 Dicembre 2021

Ftalati di nuovo sotto accusa dopo la pubblicazione, su Environmental Pollution, di uno studio osservazionale che arriva addirittura a stimare in circa 100 mila le morti annue negli Stati Uniti dovute a esposizione a questi interferenti endocrini utilizzati, tra l’altro, nell’industria alimentare per plastificare alcuni materiali, come il Pvc, utilizzati per confezionare i prodotti.

A condurre la ricerca, un gruppo di scienziati guidato da Leo Trasande, tossicologo della New York university Grossman school of medicine, tra i maggiori esperti al mondo di salute ambientale, noto per i suoi studi sul rapporto tra esposizione ad agenti chimici ed effetti sul sistema endocrino.

Trasande e colleghi hanno preso in esame i dati di 5.303 adulti di almeno 40 anni di età che avevano partecipato allo studio Us National health and ntrition examination survey, tra il 2001 e il 2010, fornendo regolarmente campioni di urina. Incrociando le concentrazioni di alcuni dei principali ftalati e, in particolare, del bis(2-etilesil)ftalato, tra i più temuti, con quelli della sopravvivenza e dell’incidenza di alcune malattie desunta dal Wonder database dei Cdc (Centers for disease control) di Atlanta, i risultati hanno permesso di stimare che ogni anno, solo negli Usa, vi sono tra i 91 mila e i 107 mila decessi in più rispetto alle attese, nella fascia di età compresa tra i 55 e i 64 anni, tutti, secondo gli autori, attribuibili agli ftalati. Dal punto di vista economico, le malattie e le morti da ftalati costerebbero una cifra compresa tra i 40 e i 47 miliardi di dollari.

"I nostri risultati mettono in evidenza come una maggiore esposizione agli ftalati sia correlata a morte prematura, in particolare a causa di malattie cardiache", commenta Trasande. “Lo studio è di tipo osservazionale e non stabilisce un'associazione diretta di causa ed effetto tra l'esposizione agli ftalati e le morti precoci. Bisognerà, pertanto, condurre analisi specifiche sui meccanismi biologici coinvolti.   Tuttavia, è bene ricordare che già altri studi, in passato, sono giunti a conclusioni simili; su tutti, uno dei più recenti ha associato gli ftalati a più di 10 mila decessi all’anno solo tra i maschi statunitensi, a causa della diminuzione di testosterone, per un costo di nove miliardi di dollari. È giunta l’ora che le agenzie regolatorie internazionali impongano alternative più sicure all’industria alimentare e cosmetica”.

Nicola Miglino

 

 

 

 

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