La base scientifica per queste indicazioni deriva dai risultati di numerosi studi prospettici raccolti in revisioni sistematiche e metanalisi che ne associano il consumo a un minor rischio di malattie cardiovascolari, ictus, ipertensione, cancro del colon-retto, sindrome metabolica, obesità, osteoporosi, diabete di tipo 2 e Alzheimer.
Purtroppo, tra il 1998 e il 2020, si stima che il consumo giornaliero di latte nel nostro Paese si sia notevolmente ridotto passando dal 62,2% al 48,1%. Tale riduzione si è osservata maggiormente nella fascia di età 6-24 anni, con punte di riduzione sino al 20%.
Ecco allora le nuove raccomandazioni in dieci punti, a partire dall’invito a consumare ogni giorno tre porzioni tra latte e yogurt, cominciando, come suggerito dalla seconda indicazione, dal momento della colazione.
Al punto tre si sottolinea come latte e yogurt siano fonti di calcio e contengano vitamina A, vitamine del gruppo B e altri sali minerali come fosforo, magnesio, zinco e selenio.
Latte e yogurt bianco, si dice poi, sono senza zuccheri aggiunti e quest’ultimo, in particolare, grazie ai fermenti lattici, favorisce l’equilibrio della flora intestinale.
Si può scegliere tra latte fresco pastorizzato, fresco pastorizzato di alta qualità, pastorizzato, microfiltrato e a lunga conservazione, dice il punto 5. Se, invece, si sceglie di utilizzare il latte crudo, è bene ricordare che è necessaria la bollitura prima del consumo.
Come sesta indicazione una precisazione: lo yogurt si ottiene per fermentazione del latte a opera di specifici microrganismi. Quando la fermentazione del latte non è dovuta all’azione dei microrganismi dello yogurt, si ottengono latti fermentati. Un esempio è dato dal kefir, tipica bevanda dell’Europa dell’Est.
Latte e yogurt possono essere interi, scremati o parzialmente scremati in base alla percentuale di grassi, dice il punto 7. Il latte e lo yogurt scremati o parzialmente scremati hanno un ridotto contenuto di grassi e di calorie senza alcuna riduzione di calcio e proteine.
L’ottava raccomandazione sottolinea come il latte possa essere bevuto a ogni età: nell’intestino umano è presente la lattasi, enzima necessario per la digestione del lattosio. Ciò rende il latte un alimento adatto a bambini, adulti e anziani, con eccezione degli intolleranti al lattosio che hanno una documentata carenza di lattasi.
Lo yogurt, dal canto suo, è ben tollerato dalla maggior parte di coloro che soffrono di intolleranza al lattosio, precisa il punto 9. Inoltre, sono disponibili molti prodotti a ridotto o nullo contenuto di lattosio, come i latti delattosati.
Infine, il punto 10: calcio e il fosforo presenti nel latte e nello yogurt sono facilmente assorbiti dall’organismo. Il loro consumo contribuisce a diminuire il rischio di insorgenza di osteoporosi.
Nicola Miglino