“In Europa il 53 per cento della popolazione è affetta da sovrappeso o obesità e annualmente sono circa 340 mila le morti causate da questa malattia”, spiega Luca Busetto, Co-chair obesity management task force della European association for the study of obesity. “Per questo motivo è fondamentale investire nella prevenzione e nella cura dell’obesità, che in Italia rappresenta il 9 per cento della spesa sanitaria annua: se non affrontiamo il problema, la spesa medica diverrà per noi insostenibile”.
Tra l’altro, come sottolineato da Paolo Sbraccia, della World obesity federation, nell’ultimo anno è stato osservato come l’eccesso di peso sia un fattore predittivo significativo dello sviluppo di complicanze, talvolta fatali, da Covid-19.
“Il dato più preoccupante riguarda l’obesità infantile che interessa un bambino su tre sotto gli otto anni, una percentuale decisamente superiore alla media europea che fa collocare il nostro Paese al quarto posto in Europa”, commenta Andrea Lenzi, presidente di Open Italy e del Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Secondo Giuseppe Fatati, presidente di Italian obesity network - Io Net “è necessario incrementare la capacità del Ssn di erogare e monitorare i servizi per la persona con obesità e un aiuto in questo senso potrebbe venire attraverso l’istituzione della Rete regionale per la prevenzione e la terapia integrata dell’obesità, che coinvolgerà diversi centri specialistici locali e medici di medicina generale per formare professionisti sanitari in grado di assistere il paziente e garantire supporto personale, familiare, scolastico e lavorativo”.
Conclude Roberto Pella, presidente dell’Intergruppo parlamentare obesità e diabete: “Il 13 novembre del 2019 è stata approvata la mozione sul riconoscimento dell’obesità come malattia presso la Camera dei deputati, ma, a causa del Covid19, poco è stato fatto per incrementare l’assistenza e fornire un adeguato supporto professionale. Infatti, a oggi, la chirurgia bariatrica è l'unico trattamento rimborsato e non vi è un numero sufficiente di centri per l'obesità per supportare efficacemente le persone che ci convivono. La lettera aperta inviata alle Istituzioni di interesse è volta a ottenere il riconoscimento governativo, clinico, sociale e sanitario dell'obesità come malattia cronica, così da inserire le prestazioni riguardanti l’obesità nei Lea, creare una rete nazionale di cura per l’obesità e anche un Piano Nazionale sull’obesità: è il momento di agire con azioni concrete nella lotta all’obesità”. (n.m.)