P.ssa Noce, quali sono le principali carenze nutrizionali nel paziente nefropatico?
Nel paziente nefropatico, soprattutto in quello affetto da uremia terminale, si osservano carenze vitaminiche del gruppo B e ridotti livelli di vitamina D, C ed E. Tale fenomeno è correlato allo stress ossidativo, alla gastrite uremica e alla perdita di macro e micronutrienti che avviene durante il trattamento dialitico. Inoltre, i pazienti affetti da Mrc devono seguire alcune restrizioni alimentari per evitare un eccessivo intake di potassio e fosforo. Quindi, ad esempio, le verdure andrebbero bollite due volte e i pazienti dovrebbero inoltre evitare l’assunzione di frutta e verdura particolarmente ricche in potassio. Queste restrizioni nutrizionali sono a loro volta coinvolte nella riduzione dei livelli sierici di acido folico. I pazienti affetti da Mrc presentano, inoltre, una acidosi metabolica che, se non corretta con la terapia farmacologica e nutrizionale, induce la proteolisi muscolare per attivazione del sistema ubiquitina-proteasoma, con conseguente esacerbazione della sarcopenia età correlata.
Quali le manifestazioni sistemiche con ripercussioni sulla salute orale?
I pazienti affetti da Mrc sono maggiormente predisposti allo sviluppo delle patologie del cavo orale in quanto è presente un legame bidirezionale tra queste due condizioni patologiche, ossia l’una influenza la presenza e la progressione dell’altra. Nello specifico, in corso di Mrc si sviluppa uno stato infiammatorio cronico di basso grado dovuto a uno sbilanciamento tra la produzione delle citochine pro-infiammatorie e quelle antinfiammatorie, a vantaggio delle prime. Tale stato infiammatorio può predisporre allo sviluppo delle patologie del cavo orale. Un’altra possibile causa di malattie del cavo orale nei pazienti nefropatici è la disbiosi del microbiota della cavità orale, che non permette più alla flora microbica orale di esercitare un’azione protettiva nei confronti dei patogeni che risiedono nella cavità orale. Le più comuni condizioni patologiche del cavo orale che si riscontrano nei pazienti nefropatici sono la malattia parodontale, la disgeusia, la xerostomia, la candidosi e l’ipoplasia dello smalto, soprattutto se la Mrc insorge in età pediatrica. Inoltre, il paziente nefropatico risulta maggiormente suscettibile a contrarre infezioni da Cmv, da Hspv e può presentare un ritardo nella guarigione dei tessuti, e una maggiore frequenza di ematomi, petecchie e sanguinamento della mucosa orale. Queste ultime condizioni sono dovute all’anemia normocromica e normocita, tipica della Mrc, e alla disfunzionalità piastrinica.
Quali le parti più colpite del dente?
Nei pazienti con Mrc, ulteriori alterazioni della cavità orale sono dovute all'alterazione del metabolismo del calcio-fosforo, che induce la Chronic kidney disease-mineral bone disorder, o Ckd-Mbd. A livello della cavità orale, la Ckd-Mbd è caratterizzata dalla demineralizzazione dell'osso alveolare, dalla riduzione dell'osso trabecolare, dalla diminuzione dello spessore dell'osso corticale, dalle calcificazioni metastatiche dei tessuti molli, da lesioni fibrocistiche, da aree osteolitiche, dalla frattura della mandibola, spontanea o dopo procedure odontoiatriche) da una guarigione ossea anomala a seguito di una estrazione e, a volte, dalla mobilità dei denti secondaria alla perdita di sostanza ossea.
Che interventi suggerire, sia sotto il profilo tipo nutrizionale?
In questo contesto, una nuova possibile strategia terapeutica potrebbe essere rappresentata dai composti naturali bioattivi, tra cui rivestono un ruolo chiave i polifenoli e i carotenoidi. Diversi studi in vivo ed in vitro hanno evidenziato le loro possibili azioni benefiche: antinfiammatoria, antimicrobica, antimicotica, antiossidante, cardioprotettiva e neuroprotettiva. Tali sostanze potrebbero essere utili nel contrastare l’insorgenza e la progressione delle patologie della cavità orale nei pazienti nefropatici, agendo mediante diversi meccanismi: inducendo una modulazione positiva del microbiota orale, contrastando la disbiosi e riducendo la suscettibilità alle infezioni orali. Grazie alla loro azione antinfiammatoria, sono utili nella prevenzione e nel trattamento delle malattie infiammatorie orali, come la malattia parodontale e svolgono, inoltre, effetti antiossidanti, prevenendo lo stress ossidativo. Ulteriore punto di forza dei composti naturali bioattivi è che sono scevri da effetti collaterali e possono essere somministrati anche in pazienti che assumono una polifarmacoterapia.
Nicola Miglino