Insieme a Serafini, Paolo Vineis (Imperial college, Londra e Consiglio superiore di sanità), Mario Clerici (facoltà di Medicina e Chirurgia, Università di Milano e Fondazione Don Carlo Gnocchi, Irccs), Daniele Del Rio (scuola di Studi superiori in alimenti e nutrizione, Università di Parma) e Kieran M.Tuohy (Centro ricerca e innovazione, Fondazione Edmund Mach school of food science and nutrition, Università di Leeds).
Una volta esplicitato e articolato il concetto di esposoma, gli Autori affrontano il complesso tema dell’interazione tra intestino, dieta e funzione immunitaria, descrivendo gli effetti della composizione del microbiota e dei prodotti del metabolismo microbico sulla salute e discutendo delle possibili modalità di modifica della risposta immune intervenendo sulla composizione del microbiota.
Nella terza parte, protagonisti sono il cosiddetto stress metabolico post-prandiale e la nutrizione real life. Nel primo caso, parliamo di come il consumo di pasti ad alto contenuto energetico o sbilanciati dal punto di vista nutrizionale, possa causare nell’organismo una risposta caratterizzata da intensa attività metabolica e immunitaria, finalizzata a metabolizzare efficientemente lipidi, carboidrati, proteine e altri nutrienti e neutralizzare i potenziali composti tossici o indesiderati. Nel secondo, di come, per affrontare il delicato tema dell’epidemia obesigena, si debba allargare il campo e operare in un contesto più ampio di real-life, intesa come l’alimentazione seguita dalla maggior parte della popolazione, legata alle scelte personali degli individui.
Il dossier si chiude con un capitolo dedicato al tema “Ambiente e salute” e alla necessità di una transizione ecologica. Così gli Autori: “Le conseguenze dei comportamenti alimentari sulla salute dell’individuo sono molteplici e diversificate. Tuttavia, tale impatto si estende ulteriormente, se analizzato in un’ottica più ampia, ma altrettanto decisiva, di salute planetaria, intesa come salute della civiltà umana e dei sistemi naturali da cui questa dipende. Affrontare oggi in modo efficace le malattie umane richiede un approccio preventivo che tenga conto dei complessi rapporti con il pianeta e che quindi implichi una transizione ecologica”.
Nicola Miglino