Cibi ultraprocessati: come difendersi
Siamo entrati in una nuova era dell’alimentazione, in cui la maggior parte delle calorie che ingeriamo proviene da cibi ultraprocessati, cioè trasformati a livello industriale sostituendo gli ingredienti tradizionali con alternative più economiche e additivi che ne prolungano la durata di conservazione, facilitano la distribuzione centralizzata e creano dipendenza in chi li consuma.
Le ultime ricerche mostrano quanto, anche in Italia, sempre più famiglie scelgano cibi ultraprocessati, veloci da preparare o già pronti, magari venduti come biologici e sani. Il risultato? Si mangia di più e, soprattutto, si consuma più cibo di scarsa qualità che causa problemi di salute come obesità, cardiopatie, sindrome metabolica, tumori, depressione.
In “Cibi ultraprocessati - Come riconoscere ed evitare gli insospettabili nemici della nostra salute” (Vallardi, 368 pp.; 18,90 euro), il medico e scienziato inglese, nonché pluripremiato giornalista della Bbc, Chris van Tulleken ci spiega perché il nostro corpo non è evolutivamente in grado di sostenere il cibo ultraprocessato e come questo implichi gravi rischi per la nostra salute e per il mondo in cui viviamo.