Nessun beneficio sugli esiti cardiovascolari dall’impiego di omega-3 in pazienti ad alto rischio in trattamento con statine. Questi i risultati di uno studio americano multicentrico randomizzato, in doppio cieco e con gruppo di controllo pubblicato nei giorni scorsi su Jama.

L’olio di pesce è in grado di migliorare il dolore e, in generale, lo stato di benessere negli anziani in sovrappeso/obesi con artrosi. L’indicazione giunge da uno studio australiano pubblicato su Rheumatology advances in practice, organo ufficiale della British society for rheumatology.

Fonti animali o vegetali di Omega-3 agiscono in maniera diversa sul metabolismo lipidico, con potenziali benefici complementari. Questo il risultato di uno studio frutto della collaborazione tra la University of Eastern Finland e il Karolinska Institutet di Stoccolma, che ha voluto indagare gli effetti su metabolismo lipidico e infiammazione di una dieta a base di pesce grasso o magro, piuttosto che con l’aggiunta di un olio vegetale, nella fattispecie olio di camelina.

Un apporto insufficiente di colina e Dha (acido docoesaenoico) in gravidanza può avere un impatto negativo sulla salute della mamma e del bambino, secondo quanto riportato da una review pubblicata di recente su Nutrients e curata dal gruppo di ricerca e sviluppo di Pharmavite, azienda californiana impegnata nel settore dell’integrazione alimentare.

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