Una dieta vegana di 12 settimane può determinare una perdita di peso clinicamente significativa e migliorare il controllo della glicemia in adulti sovrappeso e con diabete di tipo 2. Queste le conclusioni di una metanalisi di 11 studi randomizzati che hanno coinvolto quasi 800 partecipanti (di età pari o superiore a 18 anni), presentata nei giorni scorsi al Congresso europeo sull'obesità (Eco) di Maastricht. Nessun beneficio, invece, da questo approccio dietetico su pressione sanguigna e trigliceridi.

In Europa, quasi due terzi degli adulti e un bambino su tre sono in sovrappeso o obesi e siamo ben lontani dal raggiungere l’obiettivo prefissato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per limitare le malattie non trasmissibili (Ncd) e fermare il costante incremento di peso entro il 2025. A denunciare la situazione allarmante è il Rapporto europeo sull'obesità regionale pubblicato nei giorni scorsi proprio dall’Oms, in cui si sottolinea come l'obesità sia tra i principali determinanti di morte e disabilità nel nostro Continente.

Migliorare la qualità del sonno riduce significativamente la quantità di calorie assunte durante la giornata in caso di sovrappeso/obesità. A segnalarlo, uno studio da poco pubblicato su Jama internal medicine, condotto su 80 adulti (51% maschi), di età compresa tra i 21 e i 40 anni, con Bmi tra 25,0 e 29,9.

Una dieta limitata temporalmente a 10 ore al giorno, tecnicamente definita time-resctricted feeding (Trf), è in grado, in soggetti con diabete di tipo 2 e sovrappesso, di migliorare, nel giro di 12 settimane, glicemia, sensibilità all’insulina, determinando anche perdita di peso. Questi i risultati di uno studio clinico pubblicato di recente su Nutrition metabolism, primo a valutare tale approccio dietetico in questo setting di pazienti.

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